Il bollo auto è una della tasse più odiate dagli italiani. Per gli automobilisti rappresenta un vero e proprio salasso annuale, soprattutto se si possiedono in famiglia più veicoli o se si ha una vettura di grossa cilindrata.

Da anni si parla di abolirlo e ultimamente è giunta pure una proposta al governo Draghi per eliminare il superbollo. Cioè quella integrazione che si paga per chi possiede un’auto di potenza pari o superiore a 185 Kw. Finora, però, tutto si limitato alle chiacchiere.

Chi deve pagare il bollo auto

Del resto le Regioni incassano ogni anno fior di miliardi dal bollo auto. L’imposta è nazionale, ma è gestita dagli enti regionali che dal 1993 dispongono degli incassi. Detto questo, non tutti pagano il bollo auto. Ci sono persone esenti (invalidi civili con hadicap grave) e vetture storiche per le quali non è previsto il balzello. Esistono, poi, degli sconti che ogni Regione applica a sua discrezione.

A parte questo, tutti i proprietari di veicoli a motore iscritti al pubblico registro automobilistico (PRA) sono soggetti al pagamento del bollo auto. La legge stabilisce che l’imposta sia pagata entro il mese di immatricolazione della vettura nuova. Se questa avviene durante gli ultimi 10 giorni del mese, il bollo potrà essere pagato entro la fine del mese seguente.

Chi invece entra in possesso di un veicolo usato, dovrà pagare il bollo auto dalla prima scadenza utile dopo il passaggio di proprietà. Normalmente si ha tempo un mese per mettersi in regola.

Sanzioni per mancato pagamento

Ma chi non paga in tempo il bollo auto o si dimentica cosa deve aspettarsi? In caso di ritardo di pagamento interviene il ravvedimento operoso che permette al contribuente di regolarizzare l’imposta senza sanzioni, ma versando solo una quota di interessi.

Il calcolo da effettuare è il seguente, per ogni giorno di ritardo:

  • entro 14 giorni dalla scadenza: +0,1% per ogni giorno di ritardo
  • da 15 a 30: 1,5% dell’importo originario + interessi di mora 0,2% per ogni giorno di ritardo
  • da 31 a 90: +1,67% dell’importo originario + interessi di mora 0,2% per ogni giorno di ritardo
  • da 91 a 1 anno: +3,75% dell’importo originario + interessi di mora 0,2% per ogni giorno di ritardo

Trascorso un anno dalla scadenza del pagamento, il ravvedimento operoso decade.

In questo caso per mettersi in regola bisogna pagare una multa pari al 30% dell’imposta di bollo auto maggiorata dello 0,5% di interessi di mora per semestre.

Così, volendo fare un esempio pratico, se il bollo auto è pari a 200 euro, dopo un anno si andrà a pagare 261 euro.

Accertamento e multa

Qualora il bollo auto non fosse pagato, la Regione invierà al contribuente un avviso di accertamento entro 3 anni, termine entro il quale il pagamento cade in prescrizione. Se l’imposta non fosse pagata entro i successivi 30 giorni, la pratica passa all’Agenzia delle Entrate Riscossione che per il recupero del credito.

Ne consegue che, in caso di mancato pagamento anche in questo caso, dopo 60 giorni, si procederà all’esecuzione forzata mediante pignoramento del conto corrente, dello stipendio o della pensione. Fra le misure previste, c’è anche il fermo amministrativo (blocco del veicolo) e, in ultima istanza, anche la radiazione d’ufficio del veicolo dal PRA.

L’auto quindi non potrà più circolare su strada e per tornare a farlo bisognerà procedere con una nuova immatricolazione. Dopo aver pagato il bollo auto arretrato, naturalmente.