Chi paga il bollo auto su una macchina a km 0? Questa soluzione di acquisto risulta essere molto spesso conveniente per quanto riguarda il prezzo di vendita, più basso rispetto al prezzo di listino ma con il vantaggio di comprare una auto nuova nella sostanza seppur già immatricolata da un precedente proprietario (la concessionaria in questo caso).
Ma quali regole si applicano per il bollo auto di questo genere di auto, esposta presso la concessionaria e da questa immatricolata? Lo paga l’acquirente o il venditore, e in ogni caso come viene calcolato l’importo dovuto?
Ecco tutto quello che c’è da sapere sul bollo auto di un’auto a km zero rispetto alla data di immatricolazione della vettura.

Casi particolari bollo auto: le macchine a km 0

Dunque: chi è tenuto al pagamento del bollo auto a km 0? La regola è che debba provvedere al pagamento del bollo auto chi risulta essere intestatario della macchina a km zero nel giorno della scadenza del termine per il versamento. In altre parole se l’acquisto della vettura avviene dopo il termine previsto, il primo bollo resta a carico del concessionario che ha effettuato l’immatricolazione. In caso contrario, tocca all’acquirente pagare.

Sempre in via preventiva può essere utile chiarire che cosa si intende esattamente per auto a km zero visto che questa regola sul bollo vale proprio per questa tipologia particolare di veicoli e non per altri (diverso ad esempio è il ragionamento per il bollo auto usate). Le auto a km 0 sono vetture (in esposizione spesso) già immatricolate, targate e intestate di norma alla concessionaria. Quest’ultima di solito le immatricola per raggiungere gli obbiettivi periodici imposti dalla casa produttrice, per poi rimetterle in vendita nel mercato delle quattro ruote. In pratica di auto ibride nel senso che sono a metà tra quelle nuove e quelle usate, con pochissimi chilometri percorsi, quasi sempre meno di cento.

Chi le acquista diventa di fatto il secondo proprietario dopo la concessionaria. E torniamo in questo passaggio al punto: chi paga il bollo auto a km zero?

Spiegata la regola, facciamo ora un esempio pratico che può aiutare a comprendere ancor meglio il meccanismo sopra illustrato: se la concessionaria provvede ad immatricolare l’auto entro il 15 novembre, il bollo auto dovrà essere pagato entro il 30 del mese. Se entro quella data la macchina non è stata venduta, deve provvedere la concessionaria (che non potrà addebitare l’importo ad un eventuale acquirente interessata alla compravendita il 2 dicembre per intenderci).

Immatricolazione macchina e scadenza bollo auto: termine e regole

Abbiamo visto che il caso delle macchine a km zero è particolare perché la vettura viene immatricolata dalla stessa concessionaria (e sappiamo che l’immatricolazione dà effetto all’obbligo di bollo auto a prescindere dalla circolazione o meno effettiva del veicolo perché il bollo, e questo è appurato, è una tassa sul possesso e non sulla circolazione dei veicoli).

La regola generale infatti prevede che il pagamento del bollo auto per i veicoli di nuova immatricolazione va fatto entro la fine del mese corrente (con possibilità di proroga ai primi dieci giorni del mese successivo se l’immatricolazione avviene nell’ultima decade del mese). In ogni caso è bene controllare la normativa regionale (eccezioni con termini di scadenza del pagamento bollo auto rispetto al mese di immatricolazione sono previste ad esempio in Lombardia e Piemonte). Va tenuto presente infine anche che se il giorno di immatricolazione è un sabato o un festivo, il computo decorre dal primo giorno lavorativo utile successivo.