Quando è possibile portare in detrazione le bollette di luce e gas per abbassare i costi delle utenze?

Possono portare in detrazione le bollette di luce e gas i liberi professionisti, i lavoratori autonomi e i titolari di partita Iva che svolgono la propria professione utilizzando una porzione della loro abitazione. In questo caso, quindi, l’abitazione ha un uso promiscuo, in parte abitativo e in parte professionale.

Detrazioni e deduzioni delle bollette di luce e gas

E’ bene precisare, inizialmente, che l’Iva applicata alla fornitura di luce e gas per professionisti, imprenditori e titolari di partita Iva è del 22% poiché l’Iva agevolata al 10% è prevista soltanto per l’uso domestico e per alcune tipologie di categorie.

Solo installando a proprie spese un contatore speciale che permetta di calcolare quale parte dei consumi è da riferire all’uso abitativo e quale a quello lavorativo, è possibile applicare per le utenze utilizzate all’uso abitativo l’Iva agevolata.

Premesso questo, quindi, è possibile dire che si possono portare in deduzione o in detrazione:

  • per il libero professionista o per l’imprenditore il 50% delle spese in uso promiscuo
  • per le aziende in uso promiscuo la deduzione sarà proporzionata al numero di metri quadri destinati all’azienda.

Questo criterio, inoltre, si applica non solo a luce e gas ma a tutte le utenze utilizzate in uso promiscuo: acqua, telefono fisso, etc.

Per poter essere detraibili, però, le bollette in questione devono indicare il numero di partita Iva del professionista o dell’imprenditore in questione poiché se è indicato il solo codice fiscale non si presume che il servizio sia reso ad un soggetto che agisce nell’esercizio dell’impresa.