Con l’arrivo della bella stagione arrivano anche le serate con gli amici e le inevitabili grigliate, che sempre più spesso scatenano liti con il vicinato. Il diritto di proprietà ci lascia liberi di usare il balcone, il terrazzo o il giardino in piena libertà, questo è vero, ma bisogna sempre tener conto che nell’utilizzo delle nostre proprietà non dobbiamo creare disagio al vicinato.

Nell’usare il barbecue o la griglia, infatti, non si crea soltanto il problema del fumo ma anche quello delle distanze di confine da rispettare.

Quali distanze bisogna rispettare per utilizzare il barbecue? Il confine, qui inteso, non è solo quello orizzontale ma anche quello verticale (per intenderci con vicini di piani superiori e inferiori).

Per quel che riguarda la costruzione forni o camini, il regolamento vuole che la distanza di sicurezza sia di 3 metri dal barbecue, non essendo una costruzione ancorata al suolo può anche non rispettare tale distanza anche se non deve molestare chi abita nelle vicinanze.

Per accendere il barbecue in sicurezza si deve verificare se il Comune in cui si risiede ha dei regolamenti che impongono distanze di sicurezza. In assenza di norme locali, riferite al barbecue che può comportare disagi e danni, si devono attuare quelle previste per forni e camini. Inoltre, nonostante si applichino le giuste distanze, si deve, in ogni caso, fare in modo che lo strumento in funzione non sia nocivo o molesto per i vicini con fumi troppo forti. Per quel che riguarda le emissioni di fumo, il codice civile prevedere che la distanza vada valutata sulla base dell’emissione stessa, della durata e della ripetizione con cui la struttura viene usata. Una volta ogni tanto, quindi, i vicini possono anche sopportare la puzza del fumo, ma se il barbecue è acceso ogni sera, ad esempio, non si può pretendere che gli altri stiano sempre con le finestre chiuse.

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