La lotta al contante passa anche per la chiusura degli sportelli bancomat. Le banche, non solo stanno cercando di scoraggiare i prelievi di contante in agenzia o alla cassa, ma pure agli sportelli Atm.

Il tutto in forza allo slogan che vede banche e governi alleati nella lotta all’evasione fiscale. Ma anche nella dissuasione a utilizzare banconote e monete perché sporche, magari infette da covid o virus vari. Come dar loro torto?

Sempre meno bancomat per le strade

Le banche sono quindi orientate, insieme allo Stato, a invogliare i consumatori a utilizzare sempre più il cashless e meno le banconote.

Per questo, non solo applicano commissioni ai prelevamenti di contante in filiale, ma anche sui prelievi dei bancomat Atm dislocati qua e là nelle città.

Ultimamente, poi, le banche hanno iniziato a rimuovere le postazioni allo scopo principale di tagliare i costi di gestione e mantenimento. Notoriamente la circolazione del contante ha dei costi molto elevati, sempre più difficili da sostenere in un contesto di tassi di interesse a zero.

Scopo delle banche è quindi quello di ridurre questi costi spingendo i correntisti a optare per i sistemi di pagamento cashless. Quelli per i quali è previsto il pagamento elettronico (bancomat o carta di credito) senza l’utilizzo del contante. Al netto dei costi di servizio, è sicuramente più vantaggioso e remunerativo.

Da qui tutta la campagna messa in piedi dal governo Conte per spingere gli italiani a utilizzare maggiormente gli strumenti di pagamento elettrionici. Campagna arricchita da incentivi, quali il cashback e la lotteria degli scontrini. Per non parlare poi del condizionamento a livello fiscale, dove per poter beneficiare delle detrazioni Irpef previste dalla legge, è necessario eseguire transazioni tracciabili, non in contanti.

Le commissioni sui prelievi al bancomat

Lo scorso dicembre 2020 l’Agcom era intervenuta sul servizio di prelievo di contante con carta bancomat presso gli sportelli Atm convenzionati dicendo di aver “avviato un’istruttoria nei confronti di Bancomat S.p.a. che trae origine da una comunicazione inviata all’Autorità dallo stesso circuito”.

Tra le novità di rilievo era stata segnalata

l’abolizione della commissione interbancaria e il pagamento della commissione applicata al prelievo direttamente all’istituto di credito dove è collocato l’Atm”.

In prospettiva, quindi, si sta andando verso una maggiore imposizione di commissioni sui prelievi bancomat agli sportelli Atm anche dei propri istituti di credito. Del resto le banche possono disporre il costo dei propri servizi come gli pare, non c’è una legge che glielo impedisca.

Soglia uso contante a 1.000 euro

Tutto in maniera autonoma da parte dell’istituto proprietario dello sportello Atm, in modo da scoraggiare l’uso del contante. Nel 2020, giusto per dare un’idea della dimensione del fenomeno, sono state effettuate ben 510 milioni di operazioni agli sportelli, per un valore di 80 miliardi di euro.

A ciò si deve aggiungere l’azione dello Stato. Dal prossimo 1 gennaio 2022 non sarà infatti più possibile effettuare operazioni di acquisto in contanti superiori a 1.000 euro. Il limite (oggi a 2.000 euro) si abbasserà ulteriormente, come già previsto dalla legge. Il tutto, sempre per scoraggiare l’evasione fiscale, ma in realtà è per favorire le banche che dall’uso del contante non guadagnano più come una volta. Anche solo i costi di stampa, distribuzione e manutenzione delle banconote o delle monete ha un costo enorme se paragonato a quanto si può fare con le transazioni elettroniche.