Dopo il Senato, anche la Camera ha dato l’ok definitivo al decreto Ucraina bis (decreto – legge n. 21 del 2022). Il provvedimento, dunque, diventa legge e divengono ufficiali anche le misure in esso contenute. Tra queste, il raddoppio dei termini di versamento delle somme dovute a seguito di avvisi bonari (comunicazione di irregolarità).

Come si legge nel dossier al decreto, la misura è finalizzata ad

assicurare la necessaria liquidità alle famiglie e alle imprese in considerazione degli effetti negativi determinati dalla pandemia, nonché delle ripercussioni economiche e produttive del conflitto bellico.

Ricordiamo che il decreto Ucraina bis, come convertito in legge, contiene un pacchetto di misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari derivanti dalla crisi in atto dopo lo scoppio del conflitto con la Russia.

Avvisi bonari, cosa sono

Gli avvisi bonari (o anche comunicazioni di irregolarità) sono emessi dall’Agenzia delle Entrate verso i contribuenti a seguito di controlli sulle dichiarazioni fiscali, sulla base dei dati dichiarati dal contribuente o, comunque, in possesso dell’Agenzia delle Entrate (c.d. controllo automatico).

La stessa comunicazione può derivare da controlli finalizzati a verificare la correttezza dei dati indicati nelle dichiarazioni e dei versamenti delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti. Controlli effettuati attraverso un riscontro con la documentazione richiesta al contribuente oppure incrociando i dati presenti nelle dichiarazioni presentate anche da altri soggetti o trasmessi per legge all’Agenzia (c.d. “controllo formale“).

Il pagamento entro 30 giorni

In base alla normativa vigente, a fronte del ricevimento dell’avviso bonario il contribuente ha due strade percorribili, ossia:

  • laddove si ritrovi con quanto contestato dall’Agenzia delle Entrate, deve versare l’importo richiesto. In questo caso si gode di una sanzione ridotta ad 1/3). Il pagamento deve essere fatto entro 30 giorni dal ricevimento dell’avviso stesso
  • se, invece, non si ritrova con quanto contestatogli, può fornire informazioni e documenti. Anche ciò deve essere fatto entro 30 giorni dal ricevimento dell’avviso.

Avvisi bonari, più tempo per evitare l’iscrizione a ruolo

La disposizione contenuta all’art. 37-quater del decreto Ucraina bis (come convertito in legge) interviene su citato termine di 30 giorni.

In dettaglio raddoppia questo tempo allungandolo a 60 giorni. Dunque, 30 giorni in più per evitare l’iscrizione a ruolo.

È però da considerare che trattasi di una misura solo transitoria e non strutturale. Infatti, si applicherà solo per un periodo di tempo. Questo è quello compreso tra l’entrata in vigore della legge di conversione del decreto stesso e il 31 agosto 2022.

Inoltre, la disposizione riguarderebbe solo coloro che decidessero di pagare in unica soluzione e, quindi, non anche chi decidesse rateizzare. Per questi ultimi, il pagamento della prima rata rimarrebbe fermo a 30 giorni (come ordinariamente previsto). Questo aspetto resta, comunque, da chiarire.