Nella giornata di ieri, l’Agenzia delle entrate ha attivato un servizio che permette al contribuente di calcolare (o ricalcolare) il piano di rateazione degli avvisi bonari, tecnicamente comunicazioni di irregolarità, sulla base delle previsioni più favorevoli previste dalla Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023.

Infatti, la legge citata ha reso più favorevoli le condizioni al ricorrere delle quali il contribuente può richiedere di rateizzare fino a 20 rate quanto contestatogli dal Fisco con l’avviso bonario; in poche parole, il contribuente ha diritto a rateizzare il debito fino a 20 rate, indipendentemente dal suo importo.

E’ ragionevole chiedersi se la novità riguardi solo gli avvisi bonari da controllo automatizzato o anche quelli da controllo formale.

Gli Avvisi bonari. Un cenno

Sentiamo spesso parlare di avvisi bonari, si tratta di contestazioni rispetto alle quali il contribuente non può presentare ricorso, posto che non sono veri e propri atti impositivi. Ciò non vuol dire che non possa contestare quanto evidenziato dal Fisco. Infatti, grazie al canale Civis, il contribuente può porre a conoscenza del Fisco eventuali informazioni o documenti che non sono stati considerati. In tal modo può ottenere la rettifica o l’annullamento dell’avviso.

Detto ciò, gli avvisi bonari possono essere legati a controlli automatizzati delle dichiarazioni o a controlli formali.

Ad esempio, grazie ai controlli automatizzati delle dichiarazioni, ex art.36-bis del DPR 600/73, l’Agenzia delle entrate, entro l’inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo, può, sulla base dei dati e degli elementi direttamente desumibili dalle dichiarazioni presentate e di quelli in possesso dell’anagrafe tributaria:

  • correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella determinazione degli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi;
  • correggere gli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto delle eccedenze delle imposte, dei contributi e dei premi risultanti dalle precedenti dichiarazioni;
  • ridurre le detrazioni d’imposta indicate in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  • ridurre le deduzioni dal reddito esposte in misura superiore a quella prevista dalla legge;
  • ridurre i crediti d’imposta esposti in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazione;
  • controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta.

Come rateizzare l’avviso bonario?

Prima della Legge di bilancio 2023, il debito contestato dal fisco poteva essere rateizzato in base ad alcune indicazioni.

Fino a 5.000 euro, le somme potevano essere pagate in un numero massimo di 8 rate trimestrali di pari importo. Oltre 5.000 euro, in un numero massimo di 20 rate trimestrali di pari importo.

La prima rata va sempre versata entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione.

Avvisi bonari. Venti rate sia per i controlli automatizzati che formali

Grazie alla Legge di bilancio 2033, indipendentemente dall’importo della comunicazione/avviso, il contribuente può  optare per il pagamento delle somme dovute fino a un numero massimo di venti rate trimestrali di pari importo.

In base ai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle entrate con la circolare n°1/2023, la novità riguarda:

  • oltre che le rateazioni non ancora iniziate,
  • anche tutte le rateazioni in corso al 1° gennaio 2023.

Così, ad esempio, chi ha già attivato un piano di rateazione per un debito fino a 5.000 euro può estendere la sua durata da 8 a 20 rate trimestrali.

Quanto detto finora vale sia per gli avvisi bonari da controllo automatizzato delle dichiarazioni si per quelli da controllo formale, ex art.36-ter del DPR 600/73.