Cambia il contenuto degli avvisi bonari dopo alcune segnalazioni fatte dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, CNDCEC. Infatti, nel testo delle comunicazioni, non si fa più presente il fatto che la dichiarazione oggetto di controlli “presenta degli errori”. Ma c’è un nuovo inciso, ovvero che “sono emerse alcune incongruenze”.

Secondo i Commercialisti, la vecchia dicitura faceva credere al contribuente che l’emissione dell’avviso era legato a un errore commesso in fase di predisposizione della dichiarazione da parte del consulente.

La notizia è stata diffusa dal CNDCEC con l’informativa n°43/2023.

Gli avvisi bonari da controllo automatizzato

Quando si parla di avvisi bonari da controllo automatizzato delle dichiarazioni, definibili anche con la pace fiscale, si fa rifermento alle comunicazione di irregolarità emesse a seguito dei controlli ex art. 36-bis del D.P.R. n. 600/1973, con i quali l’Agenzia delle Entrate può:

  • correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella determinazione degli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi;
  • correggere gli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto delle eccedenze delle imposte, dei contributi e dei premi risultanti dalle precedenti dichiarazioni;
  • ridurre le detrazioni d’imposta indicate in misura superiore a quella prevista dalla legge. Ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  • ridurre le deduzioni dal reddito esposte in misura superiore a quella prevista dalla legge;
  • risultanti dalle dichiarazioni;
  • controllare la rispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo. E delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta.

Pagando le somme contestate nell’avviso bonario, il contribuente gode di sanzioni ridotte dal 30% al 10%. Inoltre può versare il dovuto con un piano di rateazione fino a 20 rate trimestrali di pari importo. Ciò vale anche per i piani di rateazione relativi agli avvisi bonari da controllo formale, ex art.

36-ter del DPR 600/73.

Gli avvisi bonari. L’Intervento dei commercialisti

Come accennato in premessa, nel testo degli avvisi bonari da controllo automatizzato, l’Agenzia delle entrate  non fa più riferimento al fatto che la dichiarazione rispetto alla quale sono stati effettuati i controlli  “presenta degli errori” ma ora c’è un nuovo inciso “sono emerse alcune incongruenze”.

La notizia, diffusa dal CNDCEC con l’informativa n°43/2023, è la seguente.

“Negli scorsi mesi abbiamo ricevuto numerose segnalazioni in merito al testo delle comunicazioni in oggetto (c.d. avvisi bonari) che, relativamente alle diverse dichiarazioni sottoposte a controllo, contenevano l’inciso “presenta gli errori”.

Tale declinazione era sicuramente inappropriata in quanto non sempre i rilievi sono dovuti ad errori bensì, sovente, ad omessi versamenti o a fattispecie diverse.

Il Consigliere Tesoriere con delega all’area fiscale, Salvatore Regalbuto, nell’ambito del costante dialogo istituzionale con la Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate, ha rappresentato la questione ricevendo in questi giorni notizia che le comunicazioni contengono ora il più consono inciso ”sono emerse alcune incongruenze”.

Si tratta di una questione non certo sostanziale ma che contribuisce ad evitare fraintendimenti in quanto i destinatari delle comunicazioni non sempre sono in grado di discernere le ragioni che sottendono all’emissione e, conseguentemente, potevano essere indotti a ritenere che le medesime fossero dovute un errore da parte dei Colleghi. La modifica apportata dall’Agenzia delle Entrate è quindi indubbiamente apprezzabile”.