La direttiva Minniti ha introdotto novità importanti su autovelox e tutor, soprattutto in merito alla segnalazione degli apparecchi per il controllo della velocità e alla loro posizione. Un aspetto importante che viene affrontato è quello degli autovelox non attivi. Non si tratta di un luogo comune: ne esistono molti in tutta Italia. Probabilmente ogni automobilista conosce quelli ubicati nelle strade che percorre più spesso mentre in luoghi nuovi sarà capitato a tutti di leggere il cartello che segnala tutor o autovelox e poi non trovare nessun controllo.

Questo a breve non succederà più. La direttiva Minniti, infatti, ha previsto una mappatura aggiornata di tutti gli autovelox e tutor sulla rete stradale italiana (ovviamente il riferimento è a quelli fissi). Tutti i cartelli che segnalano autovelox inattivi saranno eliminati.

In quest’ottica, però, occorre fare una dovuta precisazione: gli autovelox, infatti, possono essere non funzionanti per due motivi diversi. Il primo è legato a ragioni tecniche: pensiamo ai rilevatori di velocità non funzionanti perché in attesa di omologazione oppure semplicemente guasti; il secondo caso è quello di motivi operativi, come per i tutor che vengono attivati dalla sede centrale della Polizia Stradale in funzione del traffico come attività di prevenzione e pianificazione. In linea di massima se il tutor o l’autovelox è inattivo per una motivazione passeggera e provvisoria (e quindi solo per un breve periodo di tempo) il cartello chiaramente non andrà rimosso. In tutti gli altri casi, invece, come sopra accennato, la circolare del Ministero Interni Prot. n. 300/A/5620/17/144/5/20/3 impone l’eliminazione dai lati della strada. Si tratta di cartelli con preavviso di autovelox spesso vecchi e non a norma.

Leggi anche: Avviso autovelox, e se si togliessero tutti i cartelli e si lasciassero solo i limiti di velocità?

I cartelli che segnalano gli autovelox, quindi, dovranno prima di tutto riferirsi ad un controllo effettivo in modo da non ingenerare confusione nell’automobilista.

Non solo: la direttiva ribadisce anche l’obbligo di taratura almeno una volta all’anno e della distanza minima «adeguata» (anche se non vengono specificati i metri con esattezza) tra il cartello e l’autovelox mentre la distanza massima non dovrà superare i 4 km.

Per approfondimenti ti invitiamo a leggere il testo completo della direttiva sugli autovelox