Autovelox fissi anche in città. I Comuni si fregano le mani e si apprestano a fare cassa con gli automobilisti indisciplinati. Questioni di sicurezza si dirà, ma sta di fatto che a chiedere con forza la modifica al codice della strada sono proprio i Comuni.

Prossimamente vedremo quindi torrette autovelox anche lungo le strade comunali (in molti casi già ci sono ma non sono operative) e nei quartieri di periferia. La novità è contenuta nel testo del disegno di legge di conversione del Decreto Semplificazione, già approvato in Senato e ora al vaglio della Camera.

A Palazzo Madama sono state infatti introdotte numerose e importanti novità per il Codice della Strada (CdS), su pressione dei Comuni. In particolare di quello di Milano.

Autovelox fissi anche in città e multe automatiche

Una vera e propria mini riforma al CdS fatta in sordina d’estate. Con norme  che vanno a risolvere anche delicate questioni applicative di precedenti provvedimenti normativi, con ripercussioni internazionali. In modo particolare per i lavoratori frontalieri alla guida di veicoli con targa straniera quali San Marino, Svizzera, condotti da residenti in Italia da più di un anno, che venivano sequestrati per la riforma del pacchetto sicurezza 2018.

Arriveranno quindi a breve migliaia di autovelox fissi (oggi vietati in città) e le multe saranno rilevate elettronicamente senza contestazione da parte dei vigili. La misura – si apprende da una nota dell’Anci – è giustificata con la necessità di affrontare la nuova mobilità al tempo della pandemia. Anche rispetto ad una “mobilità dolce”, con provvedimenti storici a tutela dei ciclisti e dei pedoni. Ma, secondo le associazioni dei consumatori, il motivo sarebbe un altro, cioè quello di permettere ai Comuni italiani di fare cassa con gli introiti delle multe per eccesso di velocità.

Misure a tutela dei ciclisti

Sarà comunque il prefetto ad autorizzare le nuove postazioni autovelox, attraverso una analisi degli incidenti avvenuti e sulle loro cause, anche per tutelare i pedoni e gli utenti vulnerabili.

Ma siccome sarà necessario tutelare maggiormente i ciclisti laddove ci sono piste ciclabili, i prefetti avranno ampia discrezione nel concedere l’autorizzazione ai sindaci.

Il pacchetto a tutela dei ciclisti, inserto nella riforma del codice della strada, prevede l’introduzione della “strada urbana ciclabile” ad unica carreggiata, con banchine pavimentate e marciapiedi. Con limite di velocità non superiore a 30 km/h,definita da apposita segnaletica verticale ed orizzontale, con priorità per le biciclette. Ed ancora la novità del “doppiosenso ciclabile” su strade cittadine ove il limite massimo di velocità sia inferiore o uguale a 30 km/h.

Nuove regole per la circolazione stradale in città

Per Giordano Biserni, presidente ASAPS, Associazione Sostenitori Amici Polizia Stradale ,

dal 14settembre con l’apertura delle scuole le città subiranno un vero e proprio assalto di veicoli e servono non solo nuove regole a tutela dei più deboli ma anche più divise sulle strade“.

Ma le novità, prosegue l’associazione presieduta da Biserni, riguardano anche gli scooter a tre ruote che potranno tornare a circolare in autostrada e nuove competenze per gli accertatori ed ausiliari della sosta, che avranno maggiori poteri di sanzionamento nei divieti di sosta.