Anche le PMI sono tenute a presentare l’autodichiarazione sugli aiuti di Stato ricevuti durante la pandemia?

Entro il 30 giugno le imprese che hanno ricevuto aiuti durante la pandemia sono tenuti ad autodichiarare al Fisco di rispettare i limiti e le condizioni previste dal quadro temporaneo sugli aiuti di Stato. Il riferimento è alle regole provvisorie sugli aiuti di Stato. Regole che hanno permesso ai singoli stati membri di intervenire a sostegno delle imprese in maniera più massiccia rispetto a quanto permesso dai regolamenti ordinari dell’Unione Europea.

Si veda ad esempio il regolamento n°651/2014.

L’autodichiarazione Covid-19

Come accennato in premessa, l’autodichiarazione  serve ad attestare che l’importo complessivo dei sostegni economici fruiti nell’abito del c.d. “regime ombrello”(art.1 d.L. 41/2021) non superi i massimali indicati nella Comunicazione della Commissione europea “Temporary Framework” e il rispetto delle varie condizioni previste.

L’autodichiarazione deve essere inviata fra il 28 aprile e il 30 giugno 2022.

Coloro che hanno aderito alla definizione agevolata degli avvisi bonari (articolo 5, commi da 1 a 9 del Dl n. 41/2021), devono inviare la dichiarazione entro il 30 giugno. Oppure, se successivo, entro il termine di 60 giorni dal pagamento delle somme dovute o della prima rata.

L’omesso adempimento comporta il pagamento di specifiche sanzioni.

E’ sempre tenuta a presentare l’autodichiarazione:

  • l’impresa che ha fruito degli aiuti riconosciuti ai fini IMU senza aver compilato nella precedente dichiarazione sostitutiva il quadro C;
  • l’impresa che ha superato i limiti massimi spettanti e deve riversare gli aiuti eccedenti i massimali previsti.

Stessa cosa vale per l’impresa che sussistendone i requisiti ivi previsti ha diviso l’aiuto tra:

  • la Sezione 3.12,, e
  • la Sezione 3.1 del Temporary Framework.

Ciò per evitare di superare i massimali ammessi dall’Unione Europea.

Autodichiarazione anche per le PMI?

E’ lecito chiedersi se anche le PMI sono tenute all’adempimento in parola.

Nell’ultima settimana, professionisti e imprese si sono lamentate dell’inutilità dell’adempimento. Considerato che molti o quasi tutti gli aiuti di Stato oggetto di autodichiarazione potrebbero essere indicati nel modello Redditi. Nel prospetto degli aiuti di Stato del quadro RS.

Detto ciò, nel corso di un questione time in Commissione Finanze alla Camera, l’Amministrazione Finanziari ha chiarito quanto segue.

  • l’autodichiarazione è stata introdotta dall’articolo 1, commi 14 e 15, del decreto-legge n. 41 del 2021, che ha disciplinato il c.d. “regime ombrello”, e riguarda tutti i soggetti beneficiari degli aiuti elencati nel comma 13 del citato articolo 1, non essendo previsto alcun esonero dall’adempimento;
  •  il limite minimo di aiuti da verificare è quello previsto nell’ambito della Sezione 3.1, applicabile fino al 27 gennaio 2021, pari a 800.000 euro.

Tale ultimo limite è raggiungibile anche dalle PMI. Dunque anche per le PMI non è previsto alcun esonero dall’adempimento.

Conclusioni

Tutte le imprese sono tenute a presentare l’autodichiarazione Covid.

Le informazioni dichiarate dalle imprese saranno utilizzate dall’Agenzia delle entrate per registrazione degli aiuti
individuali, fruiti nel corso del 2020, nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA). In riferimento al 2020, la registrazione dovrà essere effettuata entro il 31 dicembre 2022.

Ciò comporta che nessuna proroga del termine del 30 giugno 2022 (termine invio dichiarazione aiuti di Stato) sarà disposta se a monte non ci sarà un differimento del termine finale per la registrazione degli aiuti nel RNA.