E anche l’assegno unico e universale sui figli a carico fino a 21 anni di età cambierà con il nuovo governo. La giovane misura, che è entrata in vigore lo scorso 1°marzo rischia già di essere profondamente modificata. E vista l’importanza della misura, che ha sostituito tutte le altre prestazioni di welfare per la famiglia, dall’assegno per il nucleo familiare al bonus bebè, l’argomento è importante per tanti. Cambierà l’assegno unico, questo è certo. Perché l’esecutivo Meloni vuole davvero mettere mano a questo strumento per le famiglie.

E verranno ridotte alcune anomalie della misura, a partire dal fatto che spesso, di fronte a casi di decesso di un genitore le famiglie ci rimettono.

“Buonasera, sono Romina, vedova da poco, visto che ho perso mio marito lo scorso 20 agosto. Sono rimasta sola con due figli di 5 e 7 anni di età. La mia lettera non è uno sfogo ma vi ho spiegato lamia situazione affinché mi possiate spiegare cosa è successo al mio assegno unico. Da quando è morto mio marito, l’INPS mi ha tagliato l’assegno. E non riesco a spiegarmi il perché. Adesso mi trovo a dover andare avanti solo con il mio, misero stipendio da commessa. Già la situazione è grave, vista la perdita e anziché essere aiutata dallo Stato questo mi penalizza ancora. Avete una spiegazione a questo voi che siete esperti in materia.”

Assegno unico, ecco le anomalie che il governo è chiamato a sistemare

Assegno unico figli

Ciò che ci dice la nostra lettrice è solo uno dei tanti problemi con cui le famiglie si sono trovate ad avere a che fare con l’assegno unico e universale sui figli a carico di età inferiore a 21 anni. Le famiglie con due genitori entrambi lavoratori, prendono una maggiorazione rispetto al limite di 175 euro che è l’importo massimo dell’assegno unico per chi ha redditi sotto i 15.000 euro.

L’assegno unico e universale sui figli a carico è commisurato all’ISEE, anche se per il diritto presentare la DSU non serve a nulla. Infatti con un ISEE sopra i 40.000 euro o senza ISEE in corso di validità l’assegno unico è pari a 50 euro al mese a figlio. Fino a 15.000 euro invece l’assegno è pari a 175 euro a figlio, e scende con il salire dell’ISEE. Per la nostra lettrice l’assegno unico è stato tagliato della maggiorazione. Infatti venendo meno il marito, inevitabile che l’INPS abbia tagliato la maggiorazione che eroga se entrambi i genitori lavorano. Semplice quindi rispondere al quesito della lettrice sulle motivazioni del taglio che ha subito. Questa è solo una delle tante e forse troppe anomalie che le famiglie incontrano. E il governo Meloni sembra si stia adoperando per risolvere queste problematiche.

Distaccare l’assegno unico dall’ISEE o ridurne l’impatto

Il meccanismo alla base dell’assegno unico e universale sui figli a carico è quello che è finito sul banco degli imputati per quello che dicono alcuni rappresentanti del governo, a partire dalla neo Ministra della Famiglia e delle Pari Opportunità, Roccella. A tal punto che si intende riformare la misura nonostante la sua giovane età. Sotto accusa l’ISEE, che non permette alle famigli numerose di avere il giusto riconoscimento a livello economico rispetto alle famiglie più piccole. Secondo ciò che trapela, l’esecutivo pare intenzionato a correggere la misura, depotenziando di importanza l’ISEE e introducendo quello che già si chiama quoziente familiare. Un meccanismo che finirebbe con il collegare il reddito di una famiglia al numero dei componenti, in misura maggiore di quello che oggi fa l’ISEE basato sulle scale di equivalenza reputate inique.

Com’era e come diventerà la misura

Come dicevamo è da marzo di quest’anno che l’assegno unico e universale sui figli a carico ha cancellato tutte le altre misure di welfare per le famiglie.

Si prende già terminato il settimo mese di gravidanza e fino al compimento dei 21 anni del figlio. Solo per chi percepisce il reddito di cittadinanza non c’è collegamento all’ISEE. Le modifiche dovrebbero riguardare anche gli importi. E dovrebbero essere collegati alle cose prima dette, ovvero al numero dei componenti il nucleo familiare. Si pensa a raddoppiare la maggiorazione spettante giù oggi per i nuclei familiari sopra con 4 o più figli alloro interno. Una maggiorazione a forfait che passerebbe da 100 a 200 euro. E ancora 100 euro in più dovrebbero finire sui conti delle famiglie che hanno figli gemelli fino ai 3 anni di età.