Arriva Natale ed insieme anche la 13sima per i lavoratori dipendenti. Chi, invece, ha partita IVA non ne ha di questi benefici.

La 13sima è una boccata d’ossigeno per gli italiani in questo mese di dicembre che permetterà a molti di concedersi regali per se, per amici e parenti oppure anche una piccola vacanza. C’è chi, invece, con lo stipendio in più che si ritrova decide di affrontare spese rimandate.

Si tenga, comunque, in considerazione che la tredicesima mensilità non è uguale per tutti, in quanto l’importo dipende da una serie di fattori.

I dati base per il calcolo della 13sima

Il primo dato da prendere a riferimento per il calcolo della 13sima è la retribuzione lorda mensile. Poi è necessario conoscere il numero di mesi effettivamente lavorati nell’anno. A questo proposito si considera per intero il mese in cui si è lavorato per almeno 15 giorni.

Detto ciò, la formula per il calcolo della 13sima lorda è la seguente:

  • (retribuzione lorda mensile x numero mesi lavorati) / 12

Ne consegue che tra due dipendenti aventi la stessa retribuzione lorda mensile, se uno dei due avrà lavorato per meno mesi nell’anno avrà una 13sima mensilità più bassa dell’altro. Si consideri inoltre che l’importo della tredicesima è soggetto anch’esso ad imposizione fiscale.

I periodo di lavoro da considerare

L’importo della 13sima non dipende, dunque, solo dalla retribuzione lorda mensile ma anche e soprattutto dai mesi di lavoro.

Come detto si considera per intero il mese in cui si è lavorato almeno per 15 giorni. Tuttavia, non tutti i periodi si considerano utili ai fini del calcolo. Ad esempio, non sono da conteggiarsi ai fini della determinazione del tempo di lavoro:

  • il congedo parentale
  • i permessi per malattia del figlio
  • l’aspettativa non retribuita
  • permessi non retribuiti
  • assenza ingiustificata ed assenze per sciopero.

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