Le assenze dal lavoro vanno sempre comunicate, il dipendente che non si presenta sul luogo di lavoro senza avvertire o senza comunicarlo rischia il licenziamento.

Le assenze dal lavoro ingiustificate sono, infatti, vietata anche se sono motivate da ragioni valide e anche se fatte in buona fede perchè ciò che conta per l’azienda non è il motivo dell’assenza ingiustificata ma la mancata comunicazione.

Chi si assenta ingiustificatamente dal lavoro per 3 giorni senza darne comunicazione all’azienda, rischia, quindi, il licenziamento, anche se il dipendente dimostra che la causa di tale comportamento non è dipesa da lui o che ha dovuto assistere un familiare gravemente malato.

A chiarirlo la sentenza della Corte di Cassazione numero 18326 del 19 settembre 2016 ribadendo che la legge permette al dipendente con familiari disabili di assentarsi dal lavoro utilizzando i permessi retribuiti previsti dalla legge 104. Al di fuori di questi permessi non ci sono giustificazioni per l’assenza dal lavoro a meno che non venga concordato preventivamente con il datore di lavoro.

Secondo la Corte di Cassazione quello che conta è la trasparenza e basta una sola assenza ingiustificata per incorrere nel licenziamento poichè tale comportamento viene ritenuto sufficientemente grave da portare alla risoluzione del rapporto di lavoro.  La sentenza afferma che “l’assenza priva di valida giustificazione per un numero di giorni, anche non continuativi, superiore a tre nell’arco di un biennio» consente il licenziamento”.

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