Ancora pochi giorni per presentare domanda di assegno unico universale e chiedere gli arretrati. Scade infatti il prossimo 30 giugno 2022 il termine per non perdere il diritto a percepire anche le mensilità da marzo.

Finora sono 7,5 milioni le domande pervenute per via telematica, ma all’appello ne mancherebbero ancora 3 milioni circa. Secondo i dati Inps, sono infatti 10,5 i nuclei familiari in Italia che avrebbero diritto all’assegno unico per i figli.

Assegno unico universale, domanda arretrati entro il 30 giugno

La domanda per l’assegno unico deve essere inoltrata attraverso il sito internet Inps direttamente o tramite Patronati.

Il pagamento decorre dal mese di presentazione dell’istanza da parte dei genitori aventi diritto.

Con il messaggio numero 4748 del 31 dicembre 2021, l’Inps ha fornito tutti i dettagli e le istruzioni per ottenere l’assegno mensile. La domanda per l’assegno unico può essere inoltrata in qualsiasi momento fino al 30 giugno 2022 per ottenere anche gli arretrati dal mese di marzo.

Dal 1 luglio, invece, l’Inps inizierà a pagare l’assegno unico soltanto a partire dal mese in cui si presenta la richiesta perdendo così il diritto agli arretrati per 4 mesi. L’elaborazione dei pagamenti può avvenire anche in ritardo, ma fa fede la data di presentazione. La domanda può essere modificata successivamente.

Requisiti e importi

Ricordiamo che l’assegno è erogato fino al compimento del 18 esimo anno di età dei figli. Può essere richiesto anche per i figli maggiorenni a carico fino al 21 esimo anno di età, se sono iscritti all’Università, frequentano corsi di formazione o svolgono tirocini con redditi inferiori a 8.000 euro. Ma anche se sono disoccupati o svolgono servizio civile universale.

L’importo dell’assegno unico spettante ai genitori è determinato in base al coefficiente Isee. In assenza di tale certificazione, si ha diritto comunque a una cifra pari a 50 euro al mese (25 euro se il figlio è maggiorenne).

L’assegno unico per i figli assorbe diverse indennità riconosciute in precedenza separatamente e che sono:

  • le detrazioni per figli a carico
  • l’assegno di natalità fino a 800 euro
  • l’assegno familiare erogato dai comuni
  • gli assegni ai nuclei familiari (ANF)
  • il bonus bebè