Il 1 luglio partirà l’assegno unico familiare. La riforma del welfare, fortemente voluta dal governo Conte, vedrà però la luce in maniera definitiva solo il 1 gennaio 2022, quando andrà a regime anche l’assorbimento delle detrazioni per figli a carico.

Per ora si tratta di una misura a metà sostanzialmente provvisoria e sostenuta con un finanziamento ponte dal governo. Come noto, saranno coinvolti per la prima volta anche lavoratori autonomi, parasubordinati, disoccupati, cassintegrati e tutti coloro che finora erano rimasti esclusi dai sostegni diretti alla famiglia.

Assegno unico, si parte il 1 luglio

Il recente decreto del governo che dà il via libera all’assegno unico familiare prevede quindi due fasi di attuazione. La prima dal 1 luglio al 31 dicembre 2021, la seconda dal 1 gennaio 2022 in poi.

Nella prima fase, saranno coinvolti per la prima volta, come detto, tutti coloro che finora non hanno mai beneficiato di sostegni economici per figli a carico. Cioè lavoratori autonomi, partite iva, disoccupati ecc. per i quali il governo ha stanziato un prestito ponte a loro sostegno. Per fruirne, però, bisognerà presentare certificazione ISEE al Inps.

Anche i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato saranno interessati. Per loro, però, visto che beneficiano degli ANF secondo le tabelle Inps che ogni anno sono pubblicate dall’istituto, il calcolo sarà più semplice e poco cambierà rispetto a prima.

Gli ANF per i lavoratori dipendenti

Per i lavoratori dipendenti dal 1 luglio non cambierà quasi nulla rispetto a prima, se non l’importo assegnato. Il prestito ponte stanziato dal governo per garantire l’entrata in funzione dell’assegno unico in via provvisoria farà riferimento sostanzialmente sulle tabelle Inps degli assegni familiari valide fino al 30 giugno 2021.

I nuovi importi sono maggiorati in automatico di 37,50 euro per ciascun figlio appartenente al nucleo familiare e di 55,00 euro per ogni figlio appartenente a nuclei familiari con almeno tre figli minori.

Si tratta di provvedimenti economici provvisori, in attesa che vengano calcolati e definiti in maniera più precisa con la legge di bilancio. Andranno a regime il 1 gennaio 2022. Come noto, il problema sarà quello di inserire nell’assegno anche la quota di detrazioni fiscali per figli a carico per la quale bisogna aspettare l’avvio del nuovo anno fiscale.

Le detrazioni fiscali

L’assegno unico universale assorbe, infatti, anche le detrazioni fiscali per i figli a carico che rappresentano una bella fetta economica. Varia da 950 a 1.620 euro all’anno, a seconda dei vari casi previsti dalla legge.

Essendo, però, l’anno fiscale già iniziato, questa novità non potrà che entrare in funzione a pieno regime solo a partire dal 1 gennaio 2022. In pratica il meccanismo delle detrazioni fiscali attuale sarà ancora valido fino alla fine del 2021 e tutto procederà regolarmente come per gli anni passati.

Le detrazioni fiscali per figli a carico, così come le conosciamo, saranno quindi mantenute per l’intero anno 2021. Il che significa che dipendenti e pensionati potranno beneficiare separatamente ancora per un anno degli “sconti” Irpef da inserire nel modello 730.