È già tempo di cambiamenti per quanto riguarda l’assegno unico sui figli a carico. Infatti dopo il suo avvio il primo marzo scorso, la misura che ha sostituito di fatto tutte le altre prestazioni relative al welfare sulle famiglie potrebbe già essere ritoccata. Si va sempre di più verso la semplificazione per le famiglie e verso un incremento delle somme erogate con l’assegno. Per l’assegno unico 2023, arrivano più soldi alle famiglie e meno burocrazia, almeno stando alle indiscrezioni che riguardano la misura.

E proprio queste novità ci consentono di dare risposta ad una nostra lettrice e ai suoi dubbi.  

“Gentile redazione, sono la madre di due bambini di 8 e 6 anni e con mio marito abbiamo programmato il terzo, in arrivo a fine febbraio 2023. Ho letto che l’assegno unico ormai è una misura stabile. Premetto che percepiamo l’assegno io e mio marito già dal primo marzo scorso. Sembra che dal momento che abbiamo già fatto domanda quest’anno, l’anno prossimo non ci sarà bisogno di nessuna ulteriore domanda è che l’Inps continuerai ad erogare il nostro assegno come prima. Ma cosa devo fare la nascita del nuovo pargolo?” 

 

Assegno unico, via alla semplificazione, cosa potrebbe succedere l’anno venturo

Per semplificare le procedure relative all’assegno unico sui figli a carico si sta ragionando sul rendere il bonus automatico per quanti già lo percepiscono quest’anno. In buona sostanza chi ha già presentato domanda a marzo, non dovrà ripresentarla di nuovo per ottenere l’assegno anche nel 2023. Questo però solo se i requisiti della famiglia non variano. Infatti l’INPS ha già tra i suoi dati quelli relativi al nucleo familiare beneficiario del sussidio nel 2022, perché potrà recuperarli dalla domanda precedente. L’unico adempimento sarà quello dell’ISEE, necessario per poter percepire il giusto ammontare dell’assegno spettante.

Nel caso specifico della nostra lettrice quindi, a gennaio probabilmente non sarà chiamata ad effettuare nessuna nuova richiesta per l’assegno unico, almeno stando all’ipotesi più attendibili che è quella dell’automatismo nell’erogazione. Basterà produrre l’ISEE che scade il 31 dicembre 2022. Quando però nascerà il nuovo bambino, la nostra lettrice dovrà prima di tutto aggiornare l’ISEE in cui va inserito il nuovo bambino. E poi dovrà ripresentare domanda di assegno unico, proprio perché la situazione familiare è cambiata.  

Arretrati dall’ottavo mese di gravidanza compreso 

La nostra lettrice non appena diventerà per la terza volta mamma, avrà diritto all’assegno più alto per via del figlio in più. E tra l’altro avrà diritto agli arretrati a partire dalla fine del settimo mese di gravidanza. Infatti l’assegno unico ha sostituito anche il bonus mamma domani e pertanto il diritto all’assegno scatta una volta completato il settimo mese di gravidanza. A differenza del premio alla nascita l’assegno unico non consente di presentare domanda al settimo mese di gravidanza. Dal momento che serve il codice fiscale del bambino, è inevitabile che bisognerà attendere il lieto evento della nascita. La domanda di assegno unico andrà rifatta a nascita avvenuta, quando finalmente anche il terzo bambino avrà il suo codice fiscale.  

Cambiano anche le cifre dell’assegno unico e universale sui figli a carico 

Se le novità procedurali sono importanti, non sono da meno quelle relative agli importi. Dal primo gennaio 2023 anche le cifre dell’assegno unico cambieranno. Anche l’assegno universale come qualsiasi altra misura assistenziale o previdenziale che l’Inps eroga, si dovrebbe adeguare all’incremento del costo della vita. In altri termini pure l’assegno unico dovrebbe venire indicizzato al tasso di inflazione. E l’importo dovrebbe passare da 175 euro a 190 euro, sempre al mese e sempre a figlio e al netto di eventuali maggiorazioni.

Questo per le famiglie che hanno un ISEE sotto la soglia dei 15.000 euro. Infatti così come è adesso anche nel 2023 l’assegno unico sarà ridotto in misura proporzionale al salire dell’Indicatore della situazione economica equivalente della famiglia, e quindi dell’ISEE. Per chi non ha un ISEE o per chi lo ha superiore a 40.000 euro, l’assegno universale che oggi è pari a 50 euro al mese a figlio, diventerà pari a 54 euro.