Parte l’assegno di ricollocazione, consiste nel voucher con cui lo Stato finanzia i programmi di formazione dei disoccupati.

L’assegno di ricollocazione entra in vigore ad aprile, è stato istituito dal Jobs Act destinato ai Centri per l’Impiego per finanziare la formazione e il reinserimento professionali dei disoccupati.

Assegno di ricollocazione, in cosa consiste

L’assegno non consiste in una forma di denaro ma in un voucher da spendere presso i Centri dell’impiego o presso gli enti autorizzati per ottenere un servizio nella ricerca del lavoro.


A gestire l’assegno di ricollocazione sarà l’ANPAL, il soggetto disoccupato potrà richiederlo volontariamente.

Assegno di ricollocazione: i beneficiari

Come abbiamo già detto, l’assegno di ricollocazione non corrisponde ad una somma di denaro ma a un voucher, può beneficiarne il soggetto che presenta le seguenti caratteristiche:

Il voucher dovrà essere speso presso i Centri per l’impiego o altri operatori autorizzati per ottenere un servizio personalizzato di assistenza intensiva nella ricerca di lavoro. Questi centri, per ottenere l’assegno, devono riuscire a trovare per il disoccupato un contratto di assunzione a tempo indeterminato, un contratto a termine di almeno 6 mesi (da 3 a 6 mesi nelle regioni Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia) oppure un contratto part time al 50%.

L’assegno di ricollocazione viene gestito dall’ANPAL.

Assegno di ricollocazione: esenzione fiscale e importi

L’assegno di ricollocazione dovrà essere richiesto dal disoccupato e dovrà essere attivo entro due mesi dalla data di rilascio, pena la decadenza. L’assegno è esente ai fini fiscali e previdenziali e secondo quanto previsto dal comma 4 del citato articolo 23.

La delibera ANPAL del 28 dicembre prevede che l’assegno di ricollocazione sarà il seguente:

  • da 1.000 a 5.000 euro in caso di risultato occupazionale che preveda un contratto a tempo indeterminato , compreso l’apprendistato;
  • da 500 a 2.500 euro in caso di contratto a termine superiore o uguale a 6 mesi;
  • da 250 a 1.250 euro per contratti a termine da 3 a 6 mesi (questi ultimi previsti solo nelle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).

Assegno di ricollocazione: come richiederlo

Possono richiedere l’assegno di ricollocazione, come evidenzia l’ANPAL, sul suo sito, il soggetto disoccupato che riceve la NASpI al termine del quarto mese di disoccupazione.

L’Anpal invia alla persona interessata una comunicazione che la informa di avere maturato il diritto all’assegno e la indirizza al portale ANPAL per farne richiesta.

Al momento della richiesta dell’assegno di ricollocazione, la persona sceglie anche la sede presso cui ricevere servizio di assistenza alla ricollocazione e fissa un appuntamento. La sede scelta è tenuta a prestare il servizio. Entro un massimo di sette giorni dalla richiesta il servizio verrà rilasciato o negato con un provvedimento motivato dall’Anpal.

Assegno di ricollocazione 2018: come richiederlo e chi può averlo

Assegno di ricollocazione: modifica richiesta ente.
La persona che ottengono l’assegno può modificare la richiesta dell’ente, questo può avvenire una sola volta, nella prima fase di perfezionamento e condivisione del programma. La persona che decide di modificare l’ente dovrà dare motivazione del cambiamento all’Anpal.

Contestualmente alla richiesta di assegno, la persona sceglie la sede dell’ente presso cui ricevere il servizio di assistenza alla ricollocazione e prende appuntamento: la sede scelta è tenuta a erogare il servizio. Entro sette giorni solari dalla richiesta, l’assegno verrà rilasciato o negato.