Via libera alla erogazione dell’assegno mensile riservato ai genitori con figli disabili. Con la circolare n. 39 del 10 marzo 2022 l’Inps spiega chi ne ha diritto e come fare domanda del sussidio economico da 150 euro al mese.

La misura, prevista dalla legge di bilancio 2021 a sostegno delle famiglie in difficoltà economica, è valida per tre anni (fino al 2023), ma potrà essere prorogata. Per ora lo stanziamento iniziale nel fondo dedicato è di 5 milioni di euro.

Assegno mensile da 150 euro per figli disabili

L’assegno mensile da 150 euro (1.800 euro all’anno) è riconosciuto esclusivamente ai genitori con figli disabili a carico e conviventi in difficoltà.

Si tratta in particolare di coloro che hanno perso il lavoro (disoccupati) o non dispongono di redditi insufficienti a sostenere loro stessi con la presenza di un figlio disabile.

Per ottenere il sussidio non bisogna superare la soglia di 8.145 euro all’anno (4.800 in caso di lavoratori autonomi). Il limite è riferito a un solo genitore, madre o padre. La misura si riferisce infatti a nuclei familiari monoparentali con figli a carico. Fra gli altri requisiti, è necessario che

  • il richiedente sia residente in Italia;
  • abbia un Isee non superiore a 3.000 euro
  • abbia uno o più figli a carico con disabilità non inferiore al 60%

Domanda al Inps entro il 31 marzo

La domanda per l’assegno mensile deve essere presenta al Inps annualmente, entro il 31 marzo. L’istituto verificherà la sussistenza dei requisiti richiesti. La validità dell’istanza è di 12 mesi, per cui deve essere rinnovata a scadenza per poter continuare a beneficiare della misura di sostegno.

L’importo è di 150 euro al mese per ogni figlio disabile a carico. Con due figli spettano 300 euro al mese, con tre o più figli 500 euro. Il bonus non è soggetto a imposizione fiscale. Il pagamento inizia a gennaio di ogni anno e può essere sospeso se non sono rispettati i requisiti richiesti durante il periodo di godimento.

Il bonus può essere cumulato con il reddito di cittadinanza, con l’indennità di accompagnamento e con altri bonus erogati dai Comuni. Qualora il figlio disabile fosse ricoverato in istituti di cura o in ospedale, l’Inps sospenderà l’erogazione dei pagamenti.