L’età della moglie incide sul diritto all’assegno di mantenimento in caso di divorzio. Lo ha confermato la Corte di Cassazione con ordinanza 4100/2017. Non si tratta di discriminazione anagrafica o di età ma di una considerazione legata alla capacità di lavorare. In altre parole, come abbiamo visto, se l’ex moglie è giovane e quindi idonea a lavorare potrebbe non aver diritto al mantenimento anche se disoccupata. I giudici, nel caso di specie, hanno tenuto conto dell’età della donna più che della sua condizione di salute (era sopravvenuta una patologia cardiaca).

E’ innegabile del resto che, per una donna che ha superato una certa età e che magari fino ad allora non ha lavorato, o lo ha fatto solo saltuariamente per prendersi cura del marito e della casa, è difficile inserire nel mondo del lavoro.

In sede di separazione e addebito dell’assegno di mantenimento quindi i giudici tengono conto non solo degli anni di matrimonio ma anche dell’età della moglie. Nel caso analizzato dai giudici in questione la donna aveva quasi 60 anni e per gran parte della sua vita era stata casalinga. Oggi le statistiche confermano un aumento di divorzi tra coppie giovani ma in casi in cui la donna ha una certa età serve maggiore tutela.

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