Con il nuovo DL 48/2023, c.d. decreto Lavoro, il Governo ha introdotto un nuovo sussidio per le famiglie più povere che prende il nome di assegno di inclusione; l’assegno di inclusione prenderà il posto del reddito di cittadinanza, ma sarà destinato a una platea di nuclei familiari più ristretta visto che le condizioni per richiedere il sussidio vengono rese ancora più stringenti.

Detto ciò, il sussidio non è illimitato nel tempo nel senso che eventuali offerte di lavoro devono essere obbligatoriamente accettate se rispettano i requisiti fissati dal decreto Lavoro.

Vediamo quali sono le offerte di lavoro che non possono essere rifiutate dal contribuente percettore dell’assegno di inclusione.

L’assegno di inclusione nel decreto Lavoro

L’assegno di inclusione,  spetta soltanto a quei nuclei familiari che hanno al loro interno almeno un componente che rientri in una delle seguenti categorie:

  • una persona con disabilità;
  • un minorenne;
  • un ultra-sessantenne.

L’importo erogato annualmente a titolo di assegno di inclusione sarà pari a: euro 6.000 annui (500 euro al mese), ovvero euro 7.560 se il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni ovvero da persone di età pari o superiore a 67 anni e da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza. Quesiti importi poi possono variare in funzione della composizione del nucleo familiari di cui si tiene conto con la c.d. scala di equivalenza.

Assegno di inclusione. Il patto di attivazione digitale

In premessa abbiamo accennato al fatto che il percettore dell’assegno di inclusione sarà tenuto ad accettare le offerte di lavoro che presentano determinate caratteristiche.

In prima battuta, il decreto dispone che:

i nuclei familiari beneficiari dell’Assegno di inclusione, una volta sottoscritto il patto di attivazione digitale, sono tenuti ad aderire ad un percorso personalizzato di inclusione sociale o
lavorativa.

Il percorso viene definito nell’ambito di uno o più progetti finalizzati a identificare i bisogni del nucleo familiare nel suo complesso e dei singoli componenti.

Il beneficio economico decorre dal mese successivo a quello di sottoscrizione, da parte del richiedente, del patto di attivazione digitale.

Assegno di inclusione. Quali offerte di lavoro accettare per non perdere il sussidio?

Ci sono alcune offerte di lavoro che non possono essere rifiutate dal percettore dell’assegno di inclusione pena la perdita del sussidio.

In particolare, il componente del nucleo familiare abile al lavoro è tenuto ad accettare un’offerta di lavoro che abbia le seguenti caratteristiche:

  • si riferisce a un rapporto di lavoro a tempo indeterminato senza limiti di distanza nell’ambito del territorio nazionale;
  • si riferisce a un rapporto di lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60 per cento dell’orario a tempo pieno;
  • la retribuzione non è inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi;
  • si riferisce a un contratto di lavoro a tempo determinato, anche in somministrazione, qualora il luogo di lavoro non disti più di 80 chilometri dal domicilio del soggetto.

Fermo restando la compatibilità tra l’assegno e i redditi da lavoro dipendente nel limite di 3.000 euro lordi annui,  se l’offerta di lavoro riguarda un rapporto di lavoro di durata compresa tra uno e sei mesi, l’Assegno di inclusione è sospeso d’ufficio per la durata del rapporto di lavoro. Al termine del rapporto di lavoro, il beneficio continua a essere erogato per il periodo residuo di fruizione, e quanto percepito non si computa ai fini della determinazione del reddito per il mantenimento del beneficio.