In quest’articolo cercheremo di capire se suonare e cantare per strada chiedendo offerte è legale. Quante volte vi sarete imbattutiti nei cosiddetti artisti di strada, che suonano strumenti o cantano sul suolo pubblico in cambio di qualche monetina? Facciamo chiarezza sulle regole e i limiti da rispettare.

Chi sono gli artisti di strada e regole

Gli artisti di strada sono coloro i quali svolgono la loro attività su suolo pubblico o ad uso pubblico senza palcoscenico con lo scopo di divertire il pubblico passante.

Il loro compenso è basato sulla libera offerta. Le regole per chi suona in luogo pubblico si basano, dunque, sui diritti sul repertorio utilizzato, ossia è necessario il via libera della Siae se l’artista di strada usa un repertorio musicale non originale, gli obblighi fiscali, gli obblighi previdenziali e quelli amministrativi. Quest’ultima regola riguarda anche il musicista di strada, il quale deve mettersi in contatto con il Comune per l’occupazione del suolo pubblico e per l’esercizio delle attività ambulanti.

Gli artisti di strada possono svolgere la loro attività su tutto il territorio comunale ma devono pagare una tassa di occupazione del suolo pubblico. Esistono poi delle limitazioni, nel senso che il musicista ambulante non potrà cantare e suonare davanti o nei pressi di alcuni luoghi: davanti alle Chiese o luoghi di culto durante l’orario delle funzioni, nelle piazze o zone di alto valore storico indicate con delibera della Giunta, in prossimità di scuole durante l’orario scolastico o di ospedali e tra le ore 22 e le ore 9, a meno che il Sindaco di una data città disponga diversamente. Un’altra regola importante per poter svolgere l’attività di artista di strada riguarda i tempi. Infatti, il musicista può sostare in uno stesso luogo per massimo 60 minuti e ovviamente non deve violare le regole riguardanti la quiete pubblica e della sicurezza stradale.

Cosa succede se il musicista trasgredisce una di queste regole? Prima di tutto potrebbe essere soggetto ad una multa da euro 300 a euro 500, oltre all’ordine di cessare il disturbo. Per quanto riguarda i cantanti che usano pezzi propri e cover di altri autori contemporaneamente è necessario pagare i diritti all’autore alla Siae, la quale offre un permesso di sei mesi o di un anno dal costo di circa 70 euro più Iva. Caso diverso è se la musica scelta è stata rilasciata sotto licenza libera, in questo caso non bisogna pagare nulla alla Siae. L’artista di strada, inoltre, potrebbe dover fatturare se l’attività svolta non è più occasionale ma continuativa e a scopo di lucro. Se l’attività è occasionale, il musicista dovrà rilasciare una ricevuta di quanto percepito da immettere nella dichiarazione dei redditi, la quale se superiore a 5.000 euro avrà l’obbligo del versamento dei contributi previdenziali. Se l’attività è continuativa l’artista di strada dovrà aprire Partita Iva, scegliere il proprio inquadramento contributivo ed emettere fattura.