L’assegno unico è una nuova prestazione economica a sostegno delle famiglie con figli a carico, introdotta dalla Legge di bilancio 2022 che ha sostituito le altre misure di welfare per famiglie con figli. Si tratta di un assegno mensile che varia in base all’ISEE del nucleo familiare e al numero dei figli. Dal mese di marzo 2022 l’ingresso dell’assegno unico ha fatto scomparire misure come il bonus bebè, il bonus mamma domani e gli assegni familiari. Per chi lo prende dal 2022, nessuna domanda è prevista per continuare a percepirlo.

Infatti basta aver rinnovato l’ISEE. Per chi invece deve produrre istanza la prima volta, serve adoperarsi per tempo. Soprattutto perché se la nascita di un figlio è già avvenuta, si possono prendere gli arretrati dell’assegno a partire dal settimo mese di gravidanza.

“Buonasera, a marzo sono diventata mamma della mia prima figlia. Non ho richiesto l’assegno unico fino a oggi e mi chiedevo se sono ancora in tempo per richiederlo. Ho avuto difficoltà con la piccola dopo il parto, difficoltà che per fortuna sono sparite adesso. Per questo non ho pensato subito all’assegno unico. Mi spiegate che possibilità ho adesso di fare domanda e come posso fare?”

Arretrati assegno unico figli a carico, ecco a chi spettano e come fare per non perderli

L’assegno unico è entrato in vigore il 1° marzo 2022, e come per lo scorso anno, c’è la possibilità di presentare domanda per godere dei mesi precedenti non sfruttati di assegno unico. La prima cosa da dire alla nostra lettrice è questa. Infatti provvedendo adesso a presentare domanda, la nostra lettrice non solo entrerà nel perimetro dell’assegno unico, ma prenderà anche i soldi delle mensilità precedenti che non erano avvalorate da una domanda presentata. Infatti per chi presenta domanda entro il 30 giugno c’è la possibilità di prendere l’assegno a partire dal settimo mese di gravidanza.

L’assegno unico avendo sostituito anche il bonus mamma domani infatti, concede il benefit a partire dalla fine del settimo mese di gravidanza come prevedeva il premio alla nascita. Se invece la domanda è successiva al 30 giugno, si perde il diritto agli arretrati e pertanto l’assegno è pagato solo a partire dal mese di presentazione. La nostra lettrice ha ancora poco più di un mese quindi per provvedere alla richiesta.

L’assegno unico, ecco una sintetica guida all’adempimento

Le famiglie che ne hanno diritto riceveranno anche gli arretrati relativi ai primi sei mesi dell’anno come assegno unico quindi. Senza la domanda entro il 30 giugno 2022, si perderanno le mensilità precedenti la data di presentazione della domanda. La domanda per l’assegno unico si presenta online sul sito istituzionale dell’INPS. Gli interessati possono sfruttare il sostegno dei patronati o gli intermediari abilitati. In alternativa possono fare tutto da soli, con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE (Carta di identità elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi).

Bisogna innanzi tutto collegarsi al sito dell’INPS, accedere all’area riservata e procedere con la richiesta, inserendo i dati del richiedente, dell’altro genitore se presente e i dati del figlio o dei figli per cui si richiede l’assegno. Alla data di presentazione della domanda è necessario avere un ISEE in corso di validità. Per il 2023 l’ISEE fa riferimento a redditi e patrimoni del nucleo familiare del 2021.

Ecco gli importi della prestazione tra figli minorenni e maggiorenni

L’importo dell’assegno unico e universale sui figli fino a 21 anni di età si basa sull’ISEE e sul numero dei figli. Previste maggiorazioni per determinate situazioni. Per il 2023 dipende dal reddito Isee e dal numero dei figli. L’importo base per ciascun figlio sotto i 18 anni di età va da un minimo di 54,10 euro a un massimo di 189,20 euro al mese.

A questo si aggiungono le già citate maggiorazioni per i figli invalidi, per i nuclei dove entrambi i genitori lavorano e così via dicendo.

L’assegno unico spetta anche per i figli maggiorenni fino al compimento dei 21 anni. Ma a condizione che alternativamente frequentino un corso di formazione scolastica o professionale, svolgano un tirocinio o un’attività lavorativa con reddito inferiore a 8.000 euro annui, siano registrati come disoccupati o svolgano il servizio civile universale. L’importo per i maggiorenni under 21 va da un minimo di 25 euro a un massimo di 85 euro al mese.

Limiti ISEE per l’assegno unico e gli arretrati e come determinano l’importo della prestazione

Detto che serve necessariamente l’ISEE, va sottolineato il fatto che esso serve per determinare l’importo del trattamento e non la sua corresponsione. Infatti senza ISEE ma presentando domanda, i beneficiari prenderanno gli importi minimi di assegno citati in precedenza. Cioè 54,10 euro a figlio minorenne o 25 euro a figlio maggiorenne. Questo ogni mese fino al rinnovo o alla prima richiesta dell’ISEE. L’indicatore della situazione economica equivalente del nucleo familiare serve per accedere a diverse prestazioni sociali agevolate, tra cui anche l’assegno unico dal momento che ne determina l’importo.

L’ISEE si ottiene presentando la dichiarazione sostitutiva unica (DSU) all’INPS. Gli importi minimi previsti sono pagati anche a chi ha un ISEE superiore a 40.000 euro. Per il 2023 le soglie ISEE per l’assegno unico in misura piena sono state aumentate da 15.000 a 16.215 euro. Poi si va a scalare fino all’importo minimo prima citato per ISEE superiori a 40.000 euro.