Oggi la scelta di aprire una partita IVA per avviare un’attività resta ancora tra le più difficili e coraggiose. La pressione fiscale del nostro Paese è sempre alta. Un giovane che non trova lavoro e vuole mettersi in proprio può, comunque, contare sulla possibilità di un regime fiscale molto vantaggioso. Ci riferiamo al c.d. regime forfettario.

Quest’ultimo si distingue da quello ordinario, in quanto comporta notevoli risparmi in termini di tasse e di adempimenti.

Il regime forfettario è tassazione bassa

Per operare in regime forfettario, tuttavia, è necessario che la partita IVA rispetti determinati requisiti previsti dal legislatore.

Il più importante si riferisce al volume di ricavi/compensi.

Per agire nel forfettario è necessario che i ricavi/compensi annui non siano superiori a 65.000 euro.

Il regime, a differenza di quello ordinario, prevede una tassazione agevolata. I ricavi/compensi NON sono soggetti ad IRPEF, addizionali ed IRAP. Sono, invece, soggetti ad imposta sostitutiva con aliquota del 15%. L’aliquota può scendere al 5% per i primi 5 anni laddove si tratti di nuova attività (non esercitata in precedenza).

Il regime ordinario, invece comporterebbe una tassazione IRPEF con le aliquote (dal 23% in su) previste per gli scaglioni di reddito.

Adempimenti molto leggeri e mutuo agevolato

Non solo convenienza nella tassazione. Chi ha partita IVA nel forfettario, rispetto all’ordinario, gode anche di una serie di semplificazioni negli adempimenti fiscali. Ad esempio:

  • non applica IVA in fattura emessa e nemmeno la ritenuta d’acconto del 20%
  • è esonerato dalla liquidazione e dichiarazione IVA oltre che dalla dichiarazione IRAP
  • non è soggetto agli ISA (indicatori sintetici di affidabilità)
  • è esonerato dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili
  • ecc.

Dal 1° luglio 2022 è però scattato l’obbligo di fatturazione elettronica forfettari (anche se non per tutti).

Se poi si è giovani (under 36), indipendentemente dal regime fiscale (forfettario o ordinario) e si ha necessità di acquistare un locale per la propria attività, le banche possono arrivare anche a concedere un muto pari al100% del costo da sostenere per l’acquisto.