Chi decide di aprire una libreria, investendo nella cultura nonostante la crisi del settore, non pagherà le tasse comunali Imu e Tari. Purtroppo al momento l’agevolazione infatti è limitata all’iniziativa di un sindaco di un Comune in provincia di Verona, Cerea. Troppo poco per far notizia? Noi pensiamo di no. Abbiamo deciso di dare risonanza a questa bella iniziativa sperando che possa essere di esempio in atri comuni e anche in grandi città. Del resto ormai, purtroppo, la crisi del settore riguarda un po’ tutta Italia.

Una delle ultime storiche librerie a chiudere i battenti è stato Paravia di Torino, la seconda più antica d’Italia, aperta nel lontano 1802. I dati riportati da Paolo Ambrosini, il veronese presidente dell’Associazione Librai Italiani, sono scoraggianti: negli ultimi cinque anni nel nostro Paese hanno chiuso ben 2.300 librerie. Chi invece non si è scoraggiato e non si è voluto rassegnare a questa tendenza è stato Marco Franzoni, sindaco di Cerea.

La colpa della crisi, stando alla testimonianza delle due libraie che negli ultimi anni gestivano la storica attività torinese, non è solo dll’e-commerce, né del fatto che in generale si legge sempre meno, «ma anche della mancanza di una legge che tuteli i piccoli e medi librai, regolamentando la politica degli sconti selvaggi, strumento con cui i colossi del web fagocitano i piccoli». Come dargli torto se si pensa che la proposta di legge sul libro è ancora ferma in Parlamento (ne avevamo parlato qui)? Punti di forza del progetto di legge sono la riduzione dello sconto sui libri massimo applicabile dal 15 al 5 per cento, proprio per sostenere le librerie locali, e l’attivazione di una «card cultura» per le persone meno abbienti.

In attesa che la politica nazionale prenda una posizione, per fortuna qualcuno a livello locale ha deciso di intervenire: il progetto del sindaco Franzoni si chiama «Libreria tasse zero».

Di seguito l’impegno del primo cittadino di Cerea: “garantiremo un contributo economico pari al corrispondente ammontare fiscale di competenza comunale (Imu e Tari) a chi aprirà una libreria a Cerea”. L’iniziativa potrebbe portare alla nascita di nuove attività locali: “Siamo già dotati di una biblioteca comunale e organizziamo numerose iniziative culturali”, spiega Franzoni, “ma crediamo che una libreria privata rappresenti un importante spazio di confronto, approfondimento, riflessione e dialogo in grado di garantire una preziosa crescita civile e sociale oltre che culturale della nostra città”. L’ultima si trovava in via Paride ma ha chiuso circa 10 anni fa: “ci rendiamo conto che non sarà una cosa facile, non sottovalutiamo certo la potenza di colossi come Amazon, ma questo segnale, unito ad una concezione moderna di libreria, aperta anche ad altre attività quali laboratori didattici, corsi di formazione e incontri con l’autore, possa portare benefici a Cerea”. Spetta ora alla Giunta comunale approvare la delibera per formalizzare l’iniziativa che, nel frattempo,  è già stata accolta con entusiasmo da Confcommercio Verona.

Speriamo che divulgare la notizia favorisce iniziative di questo tipo anche in altri paesi e città.