L’Agenzia delle entrate, con la risposta all’interpello n. 575 del 30 agosto 2021, ha fornito utili chiarimenti in merito alla corretta aliquota iva da applicare alle cessioni di dispositivi per il corretto allineamento dei denti. Vediamo meglio di cosa si tratta.

Quesito del contribuente

L’istante è un odontoiatra libero professionista che intende acquistare dispositivi medici ortodontici, allineatori trasparenti, chiamati “invisalign”, utilizzati per il corretto allineamento dei denti.

Lo stesso chiede all’Agenzia delle entrate quale sia la corretta aliquota Iva da applicare a tali dispositivi medici.

Apparecchi dentali, Iva al 4%

La Tabella A, Parte II, n. 30, allegata al decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633 prevede che siano soggette ad aliquota del 4%, tra le altre, “le cessioni di «oggetti ed apparecchi di protesi dentaria, oculistica ed altre; apparecchi per facilitare l’audizione ai sordi ed altri apparecchi da tenere in mano, da portare sulla persona o da inserire nell’organismo, per compensare una deficienza o una infermità”.

L’Agenzia delle dogane e dei monopoli ritiene che i prodotti “invisalign”, in base alle caratteristiche tecniche, debbano essere classificati alla voce 9021: “oggetti e apparecchi di ortopedia, comprese le cinture e le fasce medico-chirurgiche e le stampelle; stecche, docce e altri oggetti e apparecchi per fratture; oggetti e apparecchi di protesi; apparecchi per facilitare l’audizione a sordi ed altri apparecchi da tenere in mano, da portare sulla persona o da impiantare nell’organismo, per compensare una deficienza o una infermità”.

Ciò premesso, l’Agenzia delle entrate conclude che le cessioni dei dispositivi in questione siano da

assoggettare ad aliquota del 4%.

 

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