La Legge di bilancio contiene una norma a contrasto dell’evasione fiscale attuata mediante l’apertura di partite iva a catena per attività che poi vengono cessate solo dopo poco tempo e riaperte sotto altre identità. Dunque parliamo di quelle partite iva aperte soprattutto da stranieri ma non solo, nullatenenti o gente irrintracciabile, che non versano allo Stato un euro di imposte e contributi. Nei fatti, l’attenzione della Legge di bilancio si sofferma soprattutto sul fenomeno dell’aperture di partite iva attivate solo con l’intento di svolgere una determinata attività per massimare i profitti nel più breve tempo possibile, senza corrispondere allo Stato un euro di imposte e contributi.

L’intento del Governo Meloni, è proprio quello di evitare comportamento, prevedendo l’obbligo di presentare una fideiussione.

La fideiussione diventa obbligatoria solo laddove il contribuente non dovesse superare gli specifici controlli posti in essere dall’Agenzia delle entrate.

Partite Iva. I nuovi controlli

Al fini di limitare il rischio evasione connesso all’apertura di nuove partite iva, l’Agenzia delle entrate può effettuare dei controlli anche tramite invito diretto del contribuente presso gli uffici; l’invito è finalizzato al controllo dei documenti contabili relativi all’attività svolta per scongiurare l’esistenza di eventuali rischi evasione.  In caso di mancata presentazione in ufficio ovvero di esito negativo dei riscontri operati sui documenti eventualmente esibiti, l’ufficio emana un provvedimento di cessazione della partita IVA.

Serve la fideiussione. L’importo varia a seconda del rischio evasione

Come detto in premessa, l’attenzione della Legge di bilancio si sofferma soprattutto sugli stranieri rispetto ai quali è diffuso il fenomeno dell’aperture di partite iva attivate solo con l’intento di svolgere una determinata attività per massimare i profitti nel più breve tempo possibile, senza corrispondere allo Stato un euro di imposte e contributi.

In particolare, il soggetto che ha subito la cessazione della partita iva, potrà procedere ad aprirne una nuova, come imprenditore individuale, lavoratore autonomo o rappresentante legale di società, associazione od ente, con o senza personalità giuridica, solo previo rilascio di:

  • polizza fideiussoria o fideiussione bancaria
  • per la durata di tre anni dalla data del rilascio e
  • per un importo non inferiore a 50.000 euro.

Attenzione però, in alcuni casi l’importo della fideiussione può lievitare.

Infatti, laddove prima dell’emanazione del suddetto provvedimento di chiusura della partita iva, il contribuente abbia commesso eventuali violazioni fiscali, l’importo della fideiussione deve essere pari alle somme, se superiori a 50.000 euro, dovute a seguito di dette violazioni fiscali, sempreché non sia intervenuto il versamento delle stesse.

Dunque, si tratta di una vera e propria stretta sulle partite iva che possono presentare determinati profili di rischio.