La firma sul decreto attuativo dell’Ape volontario apposta da Gentiloni, ha riconosciuto gli arretrati sul prestito pensionistico a coloro che presenteranno la domanda di uscita entro sei mesi. La misura, quindi, compenserà le quote arretrate a favore dei lavoratori che hanno maturato i requisiti per l’anticipo pensionistico a partire dal primo maggio.

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La notizia ha suscitato come prevedibile un certo interesse mediatico: considerando che si tratta di quattro mesi di arretrati, la liquidità che si può ottenere presentando tempestivamente la domanda di APE volontario, rappresenta senza dubbio per molti un incentivo all’uscita non indifferente.

Ma bisogna tenere in conto anche la penalizzazione sull’assegno pensionistico.

Ricordiamo infatti che, a differenza dell’Ape Social, il prestito volontario si basa su un finanziamento bancario: maggiore è l’importo erogato e, in proporzione, più corposa sarà la decurtazione della pensione. Più esattamente il costo per l’uscita anticipata tramite prestito APE va dal 2 al 5,5% medio annuo: il credito di imposta però permette di abbassare la penalizzazione.

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Chi è interessato a presentare domanda APE potrà farlo accedendo al servizio Inps online, subito dopo l’entrata in vigore del decreto attuativo. Consigliamo di sfruttare questi giorni per valutare l’effettiva convenienza del prestito perché una volta presentata, la domanda Ape non è revocabile (salvo il diritto di recesso). Ok quindi presentare domanda subito e tempestivamente in modo da avere la possibilità di recuperare gli arretrati dei mesi scorsi, ma sempre consapevolmente.