Dopo un vivace scambio di battute con un lettore che mi ha tenuta aggiornata fedelmente su come procedeva la questione dell’Ape sociale degli insegnanti, ho ricevuto qualche giorno fa una suo nuova mail con la quale mi metteva al corrente di una nuova scoperta fatta riguardo sempre l’Ape sociale degli insegnanti.

Come sappiamo per gli insegnanti tutto l’iter burocratico è molto diverso e devono chiedere cessazione del servizio molti mesi prima dell’effettivo accesso alla pensione. In questo arco di tempo, che in alcuni casi può durare anche 9 mesi, può accadere di tutto e se un docente ha richiesto l’accesso all’Ape sociale per assistere un familiare con handicap grave può lecitamente porsi la domanda di cosa potrebbe accadere in caso di decesso durante questi lunghi mesi.

Ed è proprio quella che si è posta il nostro lettore.

In un primo momento l’Inps aveva assicurato che il possesso dei requisiti doveva esserci al momento della domanda, ma evidentemente, in un secondo momento, su questo punto ha fatto un pass indietro almeno prendendo atto di quello che ha risposto al nostro lettore di cui vi riporto la mail.

“…visti i dubbi che sono sorti in merito alla questione: che succede se dopo la regolare domanda di APE ma prima della cessazione del servizio, muore il disabile assistito o viene a mancare qualche requisito? 

Ho posto una richiesta di chiarimento all’INPS a cui la mia domanda era stata trasferita e che è  tutt’ora in elaborazione, tramite l’addetta del call-center che mi ha  risposto che lei non sapeva darmi una certezza e che avrebbe girato a chi di competenza tale fatidica richiesta .
Ebbene, purtroppo come qualcuno faceva notare, e che dal primo momento aveva in me riproposto il dubbio atroce, l’INPS ha risposto con fredda brevità la seguente testuale comunicazione:In merito alla sua richiesta avente ID 1-4661479722 effettuata all’INPS in data 01/03/2018, le comunichiamo quanto segue:
i requisiti devono sussistere alla data di cessazione dal servizio.E’ una clamorosa smentita, stavolta ufficiale e scritta da parte di un funzionario INPS, rispetto a quanto affermato sin qui da vari sindacati, patronati, addetti al call center, e giornalisti, ed è una cruda e amara risposta soprattutto perchè a questo punto, dopo aver dovuto dare le DIMISSIONI DAL SERVIZIO per il 31 agosto 2018, non siamo in grado di conoscere se il nostro disabile sopravviverà o no fino alla ancora lontana cessazione (resa lontana non per colpa nostra) e rischiamo seriamente di rimanere ESODATI: senza lavoro e senza APE.
Dopo tante traversie, accertamenti, attese, dilazioni di possibilità di accesso, ora anche l’amara notizia che si rischia tutto.
Cosa dire, cosa fare? Ecco cosa si ingenera quando si fanno certi decreti che sembrano a portata di mano ed invece diventano una telenovela senza fine e con drammatici colpi di scena.
A questo punto non ci resta che accertarci se in caso di morte del disabile che assistiamo, possiamo ahimè, almeno essere REINTEGRATI in servizio, senza che venga tenuto conto delle dimissioni date in vista della concessione APE riconosciuta ma in maniera “condizionata”
Attendo vostre considerazioni. Grazie”.
Anche in questo caso penso che servano indicazioni non solo per i docenti ma per tutti coloro che chiedono ed ottengono l’accesso all’Ape sociale per assistere un familiare: dal momento della richiesta al momento della decorrenza della pensione, infatti, potrebbe accadere di tutto e creare una nuova classe di esodati sarebbe davvero il culmine in questo momento.
Non si è parlato in nessun caso di reintegro nel posto di lavoro poiché penso che una volta chiesta la cessazione dal servizio non si possa tornare indietro. Io penso, invece, che una volta che l’Inps accetta i requisiti la domanda di pensionamento debba essere accettata, come è sempre stato detto fin dall’inizio.
Probabilmente su questo bisogna far chiarezza poiché se un lavoro cui si garantisce una pensione lascia il proprio posto di lavoro, la pensione deve essere garantita.

Se hai domande o dubbi, contattami: [email protected]

“Visto il sempre crescente numero di persone che ci scrivono vi chiediamo di avere pazienza per la risposta, risponderemo a tutti”