Gli operai del settore edile possono andare in pensione con Ape Sociale prima degli altri. Lo prevede la legge di bilancio del 2022 che ha introdotto nuove categorie di lavori gravosi e tutelato maggiormente i lavoratori del settore edile, sia dipendenti che autonomi.

Ricordiamo che Ape Sociale riconosce la possibilità di andare in pensione in anticipo a chi svolge o ha svolto mestieri gravosi e faticosi. L’elenco aggiornato è disponibile sul sito del Ministero del Lavoro e dell’Inps e prevede, nello specifico, la maturazione del diritto al raggiungimento di 63 anni di età e 36 di anzianità contributiva in generale.

Lavoratori edili in pensione con 32 anni di contributi

La categoria dei lavoratori edili e dei ceramisti, però, è dallo scorso anno maggiormente tutelata sotto questo punto di vista. Nell’ambito della riforma pensioni con allargamento di Ape Sociale a più categorie di lavori gravosi, sono infatti stati abbassati i requisiti contributivi di ben 4 anni.

Ciò significa che bastano 32 anni di lavoro per ottenere lo scivolo pensionistico a 63 anni. Quindi con quota 95 se si considera la somma dei due requisiti principali. Ma perché questa differenza con gli altri lavoratori gravosi? Cosa è cambiato?

Di fatto, Inail e Inps, dopo lunghe fase di studio basate sulle conseguenze dell’usura del mestiere di lavoratore edile, hanno concluso che 32 anni di esperienza sono sufficienti per andare in pensione a 63 anni di età. Anche perché il lavoro in edilizia è spesso discontinuo, poiché dipendente dalla durata degli appalti e dei cantieri.

Ape Sociale con quota 95 anche per i ceramisti

A beneficiare di questa agevolazione ci sono anche i ceramisti. Categoria di lavoratori, artisti dediti alla lavorazione della ceramica e affini agli edili. Sia dipendenti che autonomi. Così, fermo restando il requisito anagrafico dei 63 anni, per i ceramisti dal prossimo l’accesso ad Ape Sociale scatta con almeno 32 anni di contributi, al pari degli edili.

Più specificatamente, non significa che un ceramista o lavoratore edile debba aver svolto necessariamente questa attività per 32 anni di fila, ma che lo abbia fatto per molto tempo. La normativa specifica che tale mestiere debba essere stato svolto per almeno la metà della carriera lavorativa, così come risultante dall’estratto contributivo Inps. Oppure che il lavoratore abbia ricoperto tale mansione per sei anni negli ultimi sette o per sette anni negli ultimi dieci al momento della presentazione della richiesta di Ape Sociale.

Solo in questo caso è riconosciuto il diritto della domanda di pensione anticipata. Diversamente è sempre possibile rientrare nel diritto a patto che i diversi periodi di lavoro svolto, non come edile o ceramista, siano comunque riferiti ad attività gravose. Quindi, ad esempio, aver lavorato negli ultimi dieci anni per metà tempo come magazziniere e poi come muratore dà diritto ad Ape Sociale.

Importo della pensione con Ape Sociale

L’assegno equivale a un anticipo della pensione calcolata a 63 anni, ma solo per 12 mensilità e fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia. Durante il godimento non spettano accrediti contributivi di alcun tipo.

L’importo è variabile e dipende dal montante contributivo. Tuttavia esiste un importo massimo oltre al quale non si può andare. Questa cifra è pari a 1.500 euro mensili anche in presenza di una pensione che sarà maggiore al momento della liquidazione. La cifra è al lordo delle trattenute fiscali e l’importo non è rivalutato e nemmeno integrabile al trattamento minimo di pensione.

Riassumendo…

  • Ape Sociale per lavoratori edili e ceramisti si ottiene con 32 anni di contributi anziché con 36;
  • Non è necessario aver svolto per tutta la durata della carriera il lavoro gravoso, ma solo per un certo numero di anni;
  • Il diritto ad Ape Sociale si consegue a 63 anni di età;
  • L’importo della pensione è pari ad un massimo di 1.500 euro per 12 mesi.