L’art 12 della circolare n.100/2017 Inps stabilisce che l’Ape Social è trattata ai fini fiscali alla stregua del reddito da lavoro dipendente (coerentemente peraltro con quanto disposto dall’articolo 6 comma 2 del Tuir espressamente richiamato). Questo significa anche che, se il reddito non supera la soglia massima consentita per il riconoscimento del bonus Renzi (elevato in base agli ultimi aggiornamenti 2018 a 24600 euro per gli 80 euro e 26.600 euro per il bonus Renzi parziale), il pensionato che smette di lavorare prima facendo domanda di Ape Social, ha diritto anche agli 80 euro del bonus Renzi (se riconosciuto in maniera completa) o a frazione della cifra in caso di bonus spettante in misura parziale.

Ape Social e bonus Renzi sono compatibili

Fatta questa premessa non sembrerebbero sorgere dubbi di sorta in merito al diritto al bonus Renzi per chi, usufruendo dell’Ape Social, non supera la soglia massima per la detrazione. Perché ne parliamo quindi? Perché ci sono pervenute alcune segnalazioni di contribuenti che dichiarano di aver ricevuto indicazioni contrarie (e contraddittorie) in merito alla compatibilità tra Ape Social e bonus Renzi (nonostante, ribadiamo, il testo della normativa in materia appaia chiaro).

Bonus Renzi: chi percepisce ape social e ne ha diritto deve fare domanda?

Cosa fare quindi? Nonostante le eventuali indicazioni sbagliate date a quanto pare da funzionari poco preparati sul punto, il contribuente non rischia niente. In questo senso vogliamo quindi rassicurare i lettori che si trovano in questa situazione: si perché se il reddito Ape Social dà diritto al bonus Renzi, la cifra dovuta viene accredita automaticamente. I pensionati ape social quindi non devono fare richiesta di bonus Renzi: la somma spettante è già compresa nell’assegno previdenziale.
In chiusura ricordiamo che l’indennità ape social non può superare l’importo massimo di 1500 euro lorde al mese (circa 1325 nette).

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