Anticipo TFR per i dipendenti privati, bisogna presentare una giusta motivazione, analizziamo il quesito di un nostro lettore: Buonasera, con la seguente email chiedo informazioni riguardo all’anticipo del TFR. Vorrei chiedere alla mia azienda l’anticipo del mio TFR per l’acquisto di un’automobile. Qualora la mia ditta fosse favorevole e mi concedesse l’importo, volevo porle due domande. La prima è entro quanto devo usufruire dell’ importo che mi hanno concesso. La seconda è l’importo che mi hanno concesso deve essere speso totalmente. Ringrazio in anticipo per la risposta.

Anticipo TFR: quando può essere richiesto?

L’anticipo del TFR può essere chiesto dal lavoratore dopo otto anni di lavoro prestato nella stessa azienda.

Inoltre, la normativa precisa che per farne richiesta c’è bisogno di un giustificato motivo. Ad esempio, per l’acquisto della prima casa per se stessi e per i figli, in questo caso, è richiesto la copia dell’atto notarile, o per spese straordinarie legate alla salute, tipo interventi o terapie. Il datore di lavoro potrà corrispondere un massimo del 70 per cento del TFR maturato. L’anticipo può essere richiesto una sola volta nell’arco della vita lavorativa.

Le aziende possono anche stipulare accordi interni aziendali, che predispongono diversi criteri di richiesta di anticipazioni, anche predisponendo il pagamento del TFR più volte, senza superare il limite del 70%. Se non ci sono giustificate motivazione è possibile chiedere al datore di lavoro il 30 per cento dell’anticipo, in questi casi il datore di lavoro si può rifiutare.

Conclusione

Lei può fare domanda dimostrando che l’auto le serve per recarsi al lavoro, dovrebbe motivare l’anticipo della somma richiesta con un preventivo dell’auto da acquistare e l’importo richiesto dovrebbe essere utilizzato per l’acquisto dell’auto. Il datore di lavoro se non ritiene la motivazione valida, può rifiutare la richiesta.

In alternativa, può chiedere l’acconto del 30 per cento per esigenze personali, in questo caso non dovrà presentare nessuna documentazione. Anche in questo caso il datore di lavoro potrebbe rifiutare la richiesta.

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