Tra gli annunci di stanze in affitto e di case in condivisione si trovano sempre più annunci rivolti anche a pensionati. Quella che era una realtà (e un business per certi versi) riservato agli studenti, coinvolge molto spesso anche persone che hanno smesso di lavorare e che, in questo modo, trovano compagnia e anche un modo per dividere le spese. Il rischio truffe annunci per anziani esiste ed è concreto tanto che a Genova per esempio è nato un sportello che, tenendo conto delle dimensioni che il fenomeno sta assumendo nel mercato immobiliare degli affitti di stanze o case in condivisione, aiuta gli anziani a non fidarsi di trappole e specchietti per le allodole.

Vivere di pensione: chi va all’estero e chi divide l’affitto

Potremmo descrivere il fenomeno degli affitti in condivisione tra pensionati come una realtà parallela rispetto a quella dei pensionati all’estero. C’è chi si trasferisce in un Paese in cui poter vivere di pensione (perché il costo della vita e la pressione fiscale sono più bassi) e chi invece trova un modo per risparmiare e restare a vivere in Italia.

In alcuni casi, anche se rari, queste due facce del co-housing si sovrappongono nel senso che si possono trovare anziani che ospitano studenti fuori sede in casa, in cambio di un contributo nelle spese o un aiuto nelle faccende domestiche.

Sono dati di cui anche le agenzie immobiliari iniziano a tenere conto, così come anche i proprietari di seconde case da affittare. Sicuramente il numero di case affittate a studenti è ancora parecchio superiore a quelle in cui vivono anziani in condivisione ma le cose iniziano a cambiare gradualmente.

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