Vediamo se e come andare tutti in pensione dal 2023. Ma nello stesso tempo, prima di cantare vittoria, sarebbe meglio dare uno sguardo all’importo. Ovverosia, ai soldi che spetterebbero nel caso in cui, tra poco più di un anno, una misura del genere dovesse entrare in vigore.

Nel dettaglio, quella di andare tutti in pensione dal 2023 è un’idea. Ovverosia, una potenziale proposta che va oltre il post Quota 100. Con l’introduzione dal 2022 della Quota 102. Così come è riportato in questo articolo.

Andare tutti in pensione dal 2023. Ma prima di cantare vittoria meglio dare uno sguardo ai soldi che spetterebbero

Nel dettaglio, prima di tutto c’è da dire che, per andare tutti in pensione dal 2023 con nuovi meccanismi di flessibilità in uscita, il sistema di calcolo dell’assegno sarebbe solo uno. Ovverosia, il calcolo con il contributivo puro.

Che è il metodo più penalizzante in quanto l’importo della pensione è strettamente commisurato all’ammontare dei contributi previdenziali obbligatori versati nel corso della vita lavorativa. Detto questo, la soluzione di andare tutti in pensione a partire dal 2023 dovrebbe essere alternativa al ritorno dello scalone della legge Fornero. Che prevede l’innalzamento del requisito anagrafico per le pensioni anticipate a 67 anni.

Uno sguardo ai soldi che spetterebbero con l’Opzione Tutti

Ad oggi, per andare non tutti in pensione a partire dal 2023, aleggia lo spettro della Quota 104. Che sarebbe l’evoluzione della Quota 102 che è valida solo nel 2022. Mentre con quella che è stata già denominata con l’Opzione Tutti si spalancherebbe la strada, per molti lavoratori, alla pensione anticipata. Senza rientrare in altre misure che spesso sono off-limits a causa di condizioni e/o di requisiti stringenti. Dall’Ape Social alla Quota 41 per i lavoratori precoci. E passando per la stessa Opzione Donna.

Al pari della Quota 41 pura, pur tuttavia, l’Opzione Tutti per andare tutti in pensione a partire dal 2023 rischia di essere solo una proposta destinata a rimanere tale.

Anche perché, dopo la fine della corrente legislatura, la nuova maggioranza di Governo post elezioni politiche potrebbe portare ad un orientamento sulle pensioni decisamente diverso da quello attuale.