Il legislatore pensa all’eliminazione di piccoli tributi, ma tra questi non rientra il bollo auto. Tutte le voci che circolano in questi ultimi mesi circa la cancellazione imminente della tassa automobilistica sono del tutto infondate.

Un pensiero alla cancellazione potrebbe, tutto al più, essere rivolta dal nostro esecutivo, verso il superbollo, che già in passato fu messo da parte per un periodo di tempo per poi essere reintrodotto.

Chi paga oggi il superbollo

Il superbollo rappresenta un’addizionale erariale al bollo auto.

Si tratta di una tassa da pagarsi su autovetture e autoveicoli per il trasporto promiscuo di persone e cose con potenza superiore a 185 Kw.

Ad oggi, l’importo dovuto è pari a 20 euro per ogni kw di potenza superiore alla citata soglia. Sono previste, tuttavia, delle riduzioni al:

  • 60% dopo 5 anni dalla costruzione del veicolo
  • 30%, dopo 10 dalla costruzione del veicolo
  • 15%, dopo 15 anni dalla costruzione del veicolo

Il superbollo, invece, si azzera dopo 20 anni dalla costruzione del veicolo e non è dovuto nei casi in cui il veicolo sia esente da bollo (come ad esempio per i veicoli dei disabili).

La tassa nel tempo

La tassa fu cancellata sul finire degli anni novanta (1997) e successivamente reintrodotta nel 2011. In quell’anno, il superbollo era previsto per veicoli di potenza superiore a 225 kw ed era pari a 10 euro per ogni kw superiore alla menzionata potenza. Dal 2012, invece, è a regime secondo gli importi e le riduzioni di cui al paragrafo precedente.

Ora, si potrebbe pensare ad una sua nuova abolizione, in quanto trattasi di una piccola tassa la cui cancellazione potrebbe alleggerire oltre che le tasche degli italiani anche il lavoro per l’Amministrazione finanziaria.

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