Molti pensavano che il reddito di cittadinanza sarebbe stato una sorta di stipendio “regalato”. Questo ha spinto il governo a porre paletti e requisiti rigidi per l’ottenimento del sussidio. Ora però emerge un’altra situazione paradossale: secondo alcune voci infatti molte delle persone che hanno fatto domanda, riceveranno un importo inferiore a mille euro l’anno. In pratica non si va molto lontani dagli 80 euro del bonus Renzi. Com’è possibile?

Prime domande per il reddito di cittadinanza: ecco i dati e la stima di quanto si prenderà

L’Inps ha pubblicato i primi dati relativi alle domande per il reddito di cittadinanza registrate nel mese di marzo 2019.

Secondo l’ufficio parlamentare di Bilancio, ammontano a circa 1,3 milioni le famiglie che percepiranno il sussidio, con un importo medio a testa di 2.170 euro.

Il dato che sta facendo discutere però si ottiene analizzando le singole pratiche e non limitandosi alla media: ben un terzo dei beneficiari del reddito di cittadinanza percepirà una cifra equivalente a quella riconosciuta dal bonus Renzi, ovvero 80 euro. L’importo totale annuo infatti non supera i mille euro.

Insomma per circa 800 mila persone il sussidio sarebbe un aiuto veramente parziale e insufficiente se rapportato alle spese mensili che una famiglia deve affrontare. Prima di creare allarmismi comunque è bene vedere a quanto ammonteranno le prime erogazioni che, stando ai tempi stimati, dovrebbero arrivare tra fine aprile e inizio maggio. Ricordiamo infatti che l’importo massimo del sussidio è pari a 500 euro (più eventuali 150 riconosciute come quota mutuo o 250 come quota affitto). Se avviene una rimodulazione è perché il reddito dichiarato non si trova nella soglia minima. Chi ha diritto all’importo pieno del reddito di cittadinanza non subirà decurtazioni arbitrarie del sussidio.

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