Salve, ho un vecchio libretto degli assegni rilasciato senza la dicitura non trasferibile ma ho saputo che ora si rischia la multa ad utilizzarli.  Vorrei dei chiarimenti a riguardo se possibile, rischio una sanzione? Saluti.

Rispondiamo al quesito del nostro lettore sui vecchi assegni non più utilizzabili e a rischio multa. Che cosa succede qualora questi vengano utilizzati?

Multa da 6mila per vecchi assegni non trasferibili

Le nuove leggi sull’antiriciclaggio e sul contrasto al finanziamento del terrorismo hanno modificato le regole per l’utilizzo degli assegni e quelli rilasciati prima del 30 aprile 2008 possono costare una multa per riciclaggio fino a 6mila euro qualora ci si dimentichi di apporre la clausola di Non trasferibilità se l’importo è pari o superiore a mille euro.

D’ora in avanti quindi bisognerà fare molta attenzione a non dimenticare questa clausola per non incappare nella sanzione salata che non varrà soltanto per chi emette l’assegno ma anche chi lo riceve. La questione sembra interessare moltissimi utenti che su Facebook si sono anche uniti, creando un gruppo apposito, per raccogliere tutte le esperienze e i casi sui vecchi libretti degli assegni o per aver dimenticato la clausola suddetta.

I chiarimenti con il vademecum dell’Abi

Come anticipato ad inizio articolo è stato anche presentato un vademecum, da parte dell’associazione Bancaria Italiana, che chiarisce i punti importanti tra cui il numero due che affronta proprio l’argomento dell’assegno non trasferibile: “Gli assegni bancari, circolari o postali di importo pari o superiore a 1.000 euro devono riportare – oltre a data e luogo di emissione, importo e firma – l’indicazione del beneficiario e la clausola “non trasferibile”. Fai quindi attenzione se utilizzi un modulo di assegno che hai ritirato in banca da molto tempo e verifica se l’assegno reca la dicitura “non trasferibile”. Se la dicitura non è presente sull’assegno ricordati di apporla per importi pari o superiori a 1.000 euro.

Nel caso riportato dal lettore quindi, i vecchi assegni si possono utilizzare solo se vi è apposta la clausola di non trasferibilità per non rischiare multe salate come è accaduto a molti utenti che si sono trovati l’amara sorpresa per aver staccato assegni per pagare l’auto o altre spese. Nel vademecum si legge anche al punto 5: “per ciascun assegno rilasciato o emesso in forma libera e cioè senza la dicitura “non trasferibile” è previsto dalla legge il pagamento a carico del richiedente l’assegno di un’imposta di bollo di 1,50 euro che la banca versa allo Stato”.

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