Il Ministero dello sviluppo economico ha da poco istituito un fondo da 10 milioni di euro, previsto dal decreto sostegni bis, per finanziare il cosiddetto bonus birra. Si tratta di un’agevolazione a favore dei produttori di birra artigianale italiani, particolarmente colpiti dall’emergenza sanitaria del Coronavirus e dalle relative politiche di contenimento adottate dal nostro paese. Vediamo meglio di cosa in cosa consiste  e a chi spetta questa nuova agevolazione.

Bonus birra, cos’è e a chi spetta?

Il bonus birra, sostanzialmente, consiste in un contributo a fondo perduto pari a 0,23 centesimi per ciascun litro di birra artigianale prodotta e presa in carico nel registro annuale di magazzino nel 2020 o nel registro della birra condizionata.

Per birra artigianale si intende la birra prodotta da birrifici indipendenti, e non sottoposta a processi di microfiltrazione e pastorizzazione.

In particolare, si legge sul sito del MiSE, un birrificio che richiede il bonus birra:

  • deve utilizzare impianti fisicamente distinti da quelli di qualsiasi altro birrificio;
  • deve essere economicamente e legalmente indipendente da un altro birrificio;
  • non deve operare sotto licenza di utilizzo dei diritti di proprietà immateriale di altri.

Come farne domanda?

Ai fini dell’accesso al bonus birra, gli aventi diritto devono presentare al Ministero un’apposita istanza, a partire dal 20 gennaio 2022 ed entro il 18 febbraio 2022.

Le modalità per la presentazione delle istanze di agevolazione sono state stabilite con decreto direttoriale 12 gennaio 2022.

L’istanza deve essere firmata digitalmente dal legale rappresentante e presentata mediante posta elettronica certificata (PEC) al seguente indirizzo: [email protected].

 

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