Chiarimenti sul tetto di 800 mila euro per gli aiuti Covid alle imprese. Alcune aziende beneficiarie potrebbero essere chiamate a restituirli a causa dell’interpretazione restrittiva dei requisiti, contenuta in una circolare di giugno ma pubblicata solo ora.

Aiuti alle imprese: a cosa si riferisce il tetto di 800 mila euro

Gli ultimi otto mesi sono stati caratterizzati da una crisi dal carattere eccezionale che ha portato ad interventi straordinari. Nella circolare datata 18 giugno, ma resa nota solo venerdì scorso, il Dipartimento chiarisce che le verifiche del rispetto del tetto degli 800 mila euro nel caso di cumulo di più aiuti non vanno effettuate sulla singola impresa, ma sono da riferire al «concetto di singola unità economica».

In altre parole, «è il gruppo che deve essere considerato “impresa” ai fini della soglia massima di 800 mila euro del sostegno».

Il chiarimento potrebbe tagliare fuori molte imprese medio grandi che, negli ultimi mesi, hanno ricevuto incentivi e sussidi d’emergenza. Non avendone i requisiti oggi potrebbero essere tenute a restituire gli importi in eccesso incassati. Ed è facile intuire che questo non è assolutamente un buon momento per chiedere liquidità alle imprese. Dinanzi alla seconda ondata di contagi, e al rischio di un nuovo lockdown, molte potrebbero chiudere.

 

Da segnalare anche il comma aggiunto in fase di conversione in legge del decreto agosto che obbliga le imprese che superano la soglia degli 800 mila euro a versare l’Irap 2020 (senza il corrispettivo di sanzioni e interessi) entro il prossimo 30 novembre.