Requisiti agevolazioni prima casa: il Fisco può bussare all’indirizzo dell’immobile ed entrare per l’ispezione di controllo. A confermare per la prima volta questo potere è stata una sentenza della Corte di Cassazione n. 13145/2016.

Affinché non si configuri abuso però è importante che sussista l’autorizzazione a procedere da parte della Procura della Repubblica. Se questa sussiste quindi l’ufficiale dell’Agenzia delle Entrate può entrare di persona nella casa per verificare che sussistano i requisiti che hanno dato diritto alle agevolazioni prima casa.

Sappiamo che la legge prevede alcune condizioni per usufruire delle agevolazioni sull’acquisto della prima casa: questa sentenza innovativa ha stabilito che, se sussistono dubbi, l’Agenzia delle Entrate può eseguire controlli in casa.

Nel caso di specie, dopo l’ispezione “in loco”, l’ufficiale aveva classificato l’immobile come di lusso togliendo quindi il diritto alle agevolazioni prima casa (visto che questa categoria catastale è esclusa). Il proprietario aveva dunque impugnato l’avviso di liquidazione emesso dall’Ente e contenente appunto la revoca dei benefici prima casa. Il contribuente aveva obiettato che l’accesso diretto nell’immobile era ammesso solo per locali destinati ad esercizio di impresa o professione con partita IVA. Il ricorso però è stato respinto in tutti e tre i gradi di giudizio: i giudici hanno affermato una seconda chiave di lettura che ammette l’ingresso anche nelle abitazioni richiamando l’articolo 52, co.2, DPR 633 nel caso in cui si cerchi la prova di una violazione e previa autorizzazione a procedere della Procura. In quest’ottica dunque è ammessa l’ispezione in casa da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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