Ho sentito una mamma adottiva dire che esistono mamme di “pancia” e mamme di “cuore” per distinguere le mamme naturali da quelle che devono, per un motivo o per un altro, percorrere l’altra via per la maternità, quella dell’adozione.

L’adozione può essere vista come una scorciatoia per diventare genitori ma non è proprio così. I bambini italiani dichiarati adottabili ogni anno sono meno di un migliaio, le famiglie che vogliono adottare un bambino sono, invece, 10 volte tanto. Per ogni bambino italiano reso adottabile, quindi, ci sono 10 coppie di genitori.

La moltitudine di famiglie disponibili permette ai tribunali di fare scelte accurate che, se da una parte vanno a tutelare il futuro del bambino, dall’altra frustreranno inevitabilmente 9 coppie su 10.

Adozione internazionale: costi e requisiti economici

Proprio per questo un gran numero di coppie italiane sceglie la via dell’adozione internazionale, molto più difficile, complicata e soprattutto costosa. L’essere genitori adottivi, a differenza dell’essere genitori naturali, è un percorso stressante ed impegnativo, l’unico pensiero che ti fa andare avanti è sapere che da qualche parte, nel mondo, il tuo bambino è già nato e ti sta aspettando, basta solo trovarlo. O almeno questi sono i pensieri che stimolano le migliaia di coppie che ogni anno si cimentano nell’impresa di trovare il proprio bambino.

Tra i tanti diritti sanciti dalla nostra Costituzione, però, non vi rientra quello di essere genitori e diventarlo si trasforma, quindi, in una sfida che mette alla prova pazienza e portafogli.

Negli ultimi anni, proprio a causa della crisi economica, molte coppie hanno dovuto rinunciare al proprio sogno di diventare genitori proprio per i costi proibitivi che l’adozione internazionale comporta. La minore stabilità economica delle famiglie italiane non aiuta le coppie, nonostante la volontà, a raggiungere il proprio obiettivo perchè i costi dell’adozione internazionale sono, a volte, davvero proibitivi sfiorando i 40mila euro.

La flessione dell’adozione in Italia rispecchia, in parte, anche il meccanismo che spinge molte coppie a non fare figli: come si può progettare una famiglia senza la sicurezza economica? E sicuramente 40mila euro da investire per la famiglia non sono una cifra che tutti possono avere a disposizione, nonostante la buona volontà, il desiderio di diventare genitori e le capacità genitoriali possedute. Ed ecco che, quindi, anche l’adozione internazionale diventa un privilegio per pochi poiché l’impoverimento delle famiglie italiane aggiunge una concreta difficoltà del possesso dei requisiti economici richiesti: la coppia adottante, infatti, deve allegare alla richiesta di adozione anche la dichiarazione dei redditi e le buste paga per dimostrare la stabilità economica che garantirà al bambino un tenore di vita adeguato. Quanti sono, oggi, i coniugi in grado di garantire questi requisiti oltre ad avere la disponibilità economica di 40mila euro da investire? Sicuramente non tantissimi e alla maggioranza di queste coppie non idonee economicamente non rimane che aspettare tempi economici migliori che vadano a stabilizzare il reddito.

Adozione internazionale: 40mila euro per diventare genitori

Come abbiamo anticipato il costo di un’adozione internazionale viaggia sui 40mila euro, un importo che somma oltre ai servizi offerti in Italia e all’estero anche le pratiche burocratiche svolte, gli spostamenti e i lunghi soggiorni all’estero che le famiglie sono costrette a sostenere, vitto e alloggio.

La domanda di adozione in Tribunale non ha un costo ma il salasso giunge già allo step successivo: non ci sono agevolazioni utili a sostenere le famiglie e quindi l’adozione internazionale è interamente a carico delle coppie anche se le spese sostenute possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi ma solo per il 50%.

Gli enti che sono autorizzati a fare da mediatori nelle adozioni internazionali sono Onlus e Ong, tenute ad assistere per tutto l’iter adottivo le famiglie ma sono tenuti a fornire alla Cai anche il Costo dell’adozione in base al Paese in cui esercitano.

I sevizi offerti in Italia, che vanno dalla formazione agli interventi di professionisti come psicologi, dai documenti alle traduzioni passando per la gestione della pratica, costano dai 3mila ei 7500 euro.

I servizi resi all’estero, dagli stessi enti, possono arrivare anche a 18mila euro, ma ogni organizzazione ha i suoi prezzi e cambiano da Paese  a Paese e comprendono gli stipendi dei referenti esteri, le legalizzazioni consolari, l’emissione del passaporto del minore e i visti. A questi costi poi, vanno aggiunti anche il costo di mantenimento in orfanotrofio o in casa famiglia del minore sino all’ingresso in Italia. Ma bisogna mettere in conto anche soggiorni di minimo un mese all’estero che, oltre a comportare la sospensione della propria attività lavorativa, comporta spese di vitto, alloggio, viaggio. I costi, quindi, lievitano sempre di più rendendo, alla fine l’adozione internazionale un privilegio per pochi e il diritto ad essere genitori sempre meno raggiungibile per la maggior parte delle coppie.