La normativa prevede tre modalità per la presentazione della domanda del reddito di cittadinanza. Il richiedente può infatti procedere autonomamente online, compilare il modulo presso le Poste oppure rivolgersi all’assistenza gratuita di un Caf. Alcuni lettori ci hanno scritto per sapere se la scelta di una o dell’altra strada potesse in qualche modo incidere sulle possibilità di accoglimento della domanda di sussidio. Facciamo dunque chiarezza su questo punto.

Partiamo da un concetto base che potrebbe sembrare banale ma che è importante ribadire: i requisiti sono gli stessi per tutti quindi sulla carta non ci sono canali preferenziali.

Significa che le possibilità che la domanda di un individuo sia accolta non dipendono in nessun modo dalla procedura scelta per presentarla. Se Tizio rispetta tutti i requisiti e ha diritto al reddito di cittadinanza, la sua domanda sarà accolta indipendentemente dal fatto che l’abbia inoltrata sul sito o che si sia presentato alle Poste o, ancora, che si sia rivolto al Caf di zona. Allo stesso tempo se Caio non ha i requisiti per il reddito di cittadinanza, il sussidio non gli sarà riconosciuto qualunque sia il canale scelto per l’invio della domanda.

Chi controlla i requisiti del richiedente il reddito di cittadinanza?

Se invece consideriamo le percentuali di insieme la cosa cambia. Le Poste infatti si limitano ad inserire le domande girandole all’Inps: è questo l’ente competente per la verifica dei requisiti e per fornire quindi il responso circa l’esito delle domande. Presentare domanda allo sportello delle Poste quindi non implica alcuna verifica: il fatto che vi sia stata accettata è solo uno step formale che non vi garantisce alcun riconoscimento del sussidio. Sarà l’Inps a comunicarvi il responso della pratica, dopo la verifica del requisiti.

Neppure l’assistenza dei Caf può dare garanzia assoluta in questo senso.

Tuttavia la percentuale di domande accolte tenderà verosimilmente ad essere superiore per chi ha scelto questo canale. Questo perché i funzionari del Caf potranno evidenziare carenze di requisiti palesi spiegando al richiedente perché non ha diritto al reddito di cittadinanza. Una prima selezione delle domande sarà quindi giù fatta sulla base di considerazioni sull’Isee.

Probabilmente quindi se avete dubbi sui requisiti economici conviene rivolgersi al Caf.