L’accisa sui carburanti è una imposta che va aggiungersi ad altre tasse che influiscono moltissimo sul prezzo finale di un litro di gasolio o benzina. L’Iva è una di queste tasse, ma se si pensa che la somma delle tasse e delle accise che l’automobilista paga incidono del 68% sul prezzo della benzina e il 64% sul prezzo del gasolio, forse è il caso di capire cosa sono e perchè le paghiamo.

Accise carburanti: cosa sono e a cosa servono

L’applicazione di queste imposte è stato giustificato da emergenze di cassa da parte dello Stato e vengono utilizzate per fornire, ad esempio, fondi dopo un terremoto o una calamità naturale.

Ma è bene ricordare che una accisa una volta applicata sul carburante, resta e non viene poi tolta una volta che l’emergenza è superata.

Ogni volta che facciamo il pieno alla nostra auto, quindi, paghiamo per tutte le emergenze che hanno portato all’aumento delle accise, non sono per quelle più recenti.

Per quali emergenze stiamo pagando le accise sul carburante quindi?

Ogni volta che facciamo un pieno o mettiamo benzina e gasolio paghiamo ancora per:

  • guerra in Etiopia del 1935-1936
  • crisi di Suez del 1956
  • la ricostruzione del dopo Vajont del 1963
  • per l’alluvione di Firenze del 1966
  • per il terremoto del Belice del 1969
  • per il terremoto del Friuli del 1976
  • per il terremoto dell’Irpinia del 1980
  • il finanziamento della guerra in Libano del 1983
  • finanziamento della missione in Bosnia del 1996
  • il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004
  • l’acquisto di autobus ecologici del 2005

A queste accise si aggiungono, poi, quelle per le sciagure più recenti, quali terremoto in Abruzzo ed Emilia Romagna e alluvioni in Liguria e Toscana.

Tutte queste accise pesano 41 centesimi al litro, Iva esclusa. Per un pieno (media di 50 litri) quindi, paghiamo 20 euro di accise. Quanto spendiamo in più l’anno e quanto incassa lo Stato?