Abbiamo già visto che, oltre all’Inps, anche il datore di lavoro ha potere di controllo sull’abuso dei permessi 104 se questo provoca danni all’azienda. Cosa può fare invece il dipendente che si accorge che un suo collega approfitta di questa agevolazione in modo improprio? “Fare la spia” permette di sanzionare chi abusa dei permessi Legge 104 o al contrario è il collega che si espone a rischiare.

Partiamo da una premessa importante in quest’ottica: l’abuso dei permessi 104 non è solo un illecito civile che può portare al licenziamento in tronco ma può costituire un reato di truffa a danni dello Stato, soprattutto nel pubblico.

Detto questo, però, va anche specificato che è stato abrogato l’obbligo di assistenza continuativa: in altre parole il dipendente che usufruisce di permessi 104 non è tenuto a trascorrere tutto il tempo a fianco dell’assistito.

E’ intuitivo che chi usufruisce dei permessi 104 senza un’esigenza reale non danneggia solo il datore e l’Inps ma potenzialmente anche i colleghi perché il capo è tenuto a riorganizzare il personale per coprire i turni.

Si tratta di un reato procedibile d’ufficio, quindi la denuncia ha un valore limitato di “avviso”: sono poi le forze dell’ordine ad aprire il fascicolo e a trasmetterlo eventualmente alla Procura della Repubblica per l’avvio delle indagini. In questo senso il collega che “fa la spia” non è tenuto ad avere delle prove tanto che la denuncia può essere fatta anche in forma anonima. La giurisprudenza ha anche confermato che la prova fotografica è sufficiente ad inchiodare il lavoratore a meno che quest’ultimo non riesca a spiegare perché l’immagine non è attendibile.

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