Il datore di lavoro che licenzia un dipende per abuso del cellulare aziendale, deve provare l’uso personale richiedendo i tabulati alla compagnia telefonica.

In caso di uso eccessivo del cellulare aziendale per scopi personali, il datore di lavoro può intimare il licenziamento nei confronti del dipendente.

Una recente sentenza della Cassazione  n. 17108/16 del 16.08.2016, chiarisce che il datore di lavoro deve prima fornire la prova di tale comportamento illegittimo e non è sufficiente la semplice prova delle numerose telefonate nell’orario di lavoro, ma è necessario che il datore di lavoro chieda i tabulati telefonici alla compagnia.

Abuso del cellulare aziendale: il dipendente può impugnare il licenziamento

Se il dipendente impugna il licenziamento disciplinare, spetta  al datore di lavoro l’onere della prova sui fatti accaduti, e non al dipendente.

Nel caso di contestazioni inerenti all’uso illegittimo del cellulare aziendale, può costituire una valida prova per dimostrare l’abuso effettuato dal dipendente, solo l’esibizione dei tabulati telefonici, con l’elenco delle chiamate in uscita dal telefonino incriminato.

L’abuso del cellulare aziendale per fini personali è stato più volte oggetto di contestazioni tra datore di lavoro e dipendenti.

In tutti i casi la Cassazione (sentenza n. 22066/2007, n. 5546/2010, n. 23107/2008),  ha ritenuto legittimo il licenziamento quando il numero delle chiamate sia eccessivo.

Anche l’invio eccessivo di sms è stato equiparato all’abuso del cellulare aziendale.

Anche in questo caso il datore di lavoro deve poter dimostrare, in forma chiara, le ragioni del licenziamento.