Si fa sempre più concreto il rischio di abolizione del Reddito di Cittadinanza nel caso di cambio al vertice del Governo. Di fatto, politicamente, i 5 Stelle sembrano essere rimasti gli unici a difendere la misura che, del resto, porta la loro firma. Esponenti di altri partiti, da Salvini alla Meloni passando per Matteo Renzi, si sono esposti contro il RdC.

Quali sono i rischi concreti che sia cancellato il reddito di cittadinanza? Non trattandosi di una misura sperimentale, com’è invece, ad esempio, Quota 100, per l’abolizione occorre un atto legislativo di valore non inferiore a quello che l’ha introdotto (decreto 4/2019, poi convertito in legge 26/2019).

Detto questo però non si può negare che, trattandosi di una misura dal risvolto politico, il destino del reddito di cittadinanza è comunque strettamente legato al futuro del Governo. L’eventuale cancellazione colpirebbe solo le nuove domande o anche le pratiche già in essere?

Nuove domande e titolari Reddito di Cittadinanza: chi subirebbe la cancellazione del sussidio?

Sicuramente il blocco del RdC riguarderebbe la possibilità di fare nuove domande. Non ci sarebbero, invece, effetti nell’immediato per chi già percepisce il sussidio: la normativa, infatti, riconosce il diritto per 18 mesi (qualora permangano i requisiti ovviamente) prorogabili dopo la sospensione di un mese. L’erogazione, dunque, continuerebbe regolarmente almeno fino alla scadenza.

E’ facile immaginare peraltro che il nuovo governo provvederebbe a sostituire il reddito di cittadinanza con una nuova misura di sostegno alternativa per il reddito delle famiglie in difficoltà. Già in passato ce ne sono stati diversi: qualcuno ricorderà il SIA, così come il più recente REI voluto proprio dal Governo Renzi.