Il 1 luglio ripartono gli sfratti. A deciderlo è stato il governo Draghi con il decreto Sostegni per porre fine a un blocco ritenuto, per molti aspetti, anticostituzionale. Tempi finiti, quindi, per i furbetti dell’affitto.

Molti inquilini, infatti, approfittando dello stato di emergenza nazionale e delle disposizioni legislative varate dal governo Conte, se ne sono approfittati. Anche chi era in grado di pagare i canoni di affitto, ha sospeso i pagamenti sollevando le ire dei proprietari.

Il 1 luglio ripartono gli sfratti

Così, dal 1 luglio ripartiranno gli sfratti, cioè le esecuzioni per morosità, anche se non per tutti allo stesso tempo.

A premere sullo sblocco della procedura è in particolare Confedilizia che evidenzia come i precedenti decreti del governo Conte fossero viziati di incostituzionalità.

Una questione sollevata anche dai magistrati del Tribunale di Trieste di fronte alla Corte Costituzionale. I decreti che hanno istituito il blocco degli sfratti sarebbero anticostituzionali perché violano ben sei articoli della Carta:

  • 3 (eguaglianza dei cittadini avanti la legge),
  • 24 (possibilità per tutti di agire in giudizio),
  • 42 (riconoscimento della proprietà privata),
  • 47 (tutela del risparmio),
  • 77 (emanazione di decreti da parte del governo),
  • 117, comma 1 (potestà legislativa).

Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta in quella che Confedilizia aveva definito già lo scorso anno una scellerata presa di posizione del governo a favore dei furbetti dell’affitto.

16 mesi di blocco e danni ai proprietari

Il blocco degli sfratti è stato quindi più deleterio che salutare. Forse la misura ha evitato azioni che potessero favorire i contagi da covid, ma ha di sicuro messo in crisi molti proprietari. Per 16 mesi non hanno più potuto rientrare in possesso degli immobili dati in affitto.

Non solo, i ritardi del blocco degli sfratti ha anche causato danni economici ai proprietari che, a loro volta, non hanno potuto affittare l’immobile a famiglie che fossero in grado di pagare le mensilità.

Con notevoli danni economici anche per l’erario che incassa imposte dai canoni d’affitto.

Infine, la ripresa delle attività esecutive non farà che intasare i tribunali appesantendo il lavoro degli ufficiali giudiziari. Sembra che siano oltre 100 mila i  provvedimenti fermi nelle cancellerie e molti risalgono ancora prima dello scoppio della pandemia. Senza considerare i tempi, già di per sé molto lunghi, per concludere un sfratto in Italia.

Le proteste di Confedilizia

Il blocco degli sfratti era stato prorogato con il decreto Milleproroghe fino a fine giugno 2021. Una misura irresponsabile – secondo Cofedilizia –perché danneggia i proprietari e favorisce i furbi. Non bisogna dimenticare, infatti, che sugli immobili i proprietari devono pagare l’Imu allo Stato anche se l’inquilino è moroso.

Se lo Stato permette all’inquilino di non pagare il canone d’affitto e di non subire lo sfratto, allora perché non concede anche ai proprietari la possibilità di sospendere il pagamento dell’Imu?

Secondo l’associazione, questa misura non ha danneggiato i grandi proprietari o le società immobiliari che avranno comunque altre fonti di reddito. Ma le famiglie, già messe a dura prova dalla crisi, che sono solite dare in affitto, i cui canoni rappresentano una fonte di sostentamento economico indispensabile.