
Una delle importanti novità del 2016 è quella di permettere al contribuente di scegliere se presentare il modello 730 precompilato o il modello Unico precompilato.
Ma come funziona la scelta e cosa cambia tra i due modelli?
Anche se l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che già dal suo primo accesso il contribuente sarà guidato al modello di dichiarazione più adatto al proprio profilo fiscale, resta il fatto che sarà il contribuente a scegliere quale modello presentare. L’applicativo, per stabilire quale modello è il migliore per il contribuente porrà alcune domande specifiche per determinare quale sarebbe la scelta migliore in base alle caratteristiche di ognuno.
730 precompilato 2016
Se il contribuente sceglie di presentare la propria dichiarazione dei redditi con il modello 730 precompilato 2016 dovrà verificare i dati già inseriti dall’Agenzia delle Entrate su:
- dati personali
- dati reddituali
- spese mediche e farmaceutiche (ricordando che i farmaci da banco acquistati senza prescrizione medica non sono compresi)
- spese di istruzione (tenendo conto che da quest’anno sarà possibile detrarre anche le spese sostenute per la mensa scolastica dei figli)
- spese funebri (che da quest’anno possono essere detratte anche per i non familiari.
Se qualcuna di queste informazioni fosse errata o incompleta il contribuente potrà apportare modifiche o integrazioni prima di trasmettere il proprio 730 precompilato, che va presentato entro il 7 luglio 2016.
Modello Unico precompilato 2016
La scadenza per presentare la dichiarazione dei redditi utilizzando il modello Unico precompilato 2016 è fissata al 30 settembre 2016 (il pagamento delle tasse e l’acconto entro il 16 giugno, mentre la second arata è fissata per il 30 novembre). Prima di accettare il modello Unico precompilato il contribuente deve verificare tutti i dati precompilati dall’Agenzia delle Entrate:
- Redditi da lavoro dipendente e di pensione;
- Redditi dominicali, agrari, fabbricati;
- Detrazioni familiari a carico;
- Spese mediche e farmaci, esclusi i farmaci da banco senza prescrizione medica;
- Contributi versati per i lavoratori domestici;
- Contributi versati alla previdenza complementare;
- Spese scolastiche, ivi, comprese le spese mensa e le tasse universitarie;
- Spese funebri anche per i non familiari:
- Bonus ristrutturazioni, mobili ed elettrodomestici e risparmio energetico;
- Interessi passivi per mutui e assicurazioni.