Anche sul 730/2022, l’Agenzia delle entrate potrà attivare i c.d. controlli preventivi.

Infatti, le novità in materia di controlli documentali introdotti dall’ultimo decreto fiscale, non cambiano alcunché in termini di controlli preventivi.

Cosa sono i controlli preventivi e perchè possono comportare un ritardo sui rimborsi in busta paga? Ecco le risposte.

730-2022. Le ultime novità sui controlli

Le istruzioni di compilazione del 730/2022, hanno recepito le novità in materia di controllo documentali introdotti dal D.L. 146/2021, c.d. decreto fiscale.

Nello specifico, se il 730 precompilato viene presentato direttamente tramite il sito internet dell’Agenzia oppure al sostituto d’imposta:

  • senza effettuare modifiche, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri detraibili e deducibili che sono stati comunicati all’Agenzia delle entrate;
  • con modifiche che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta, non saranno effettuati i controlli documentali sugli oneri, comunicati all’Agenzia delle entrate, che non sono stati modificati, mentre sugli oneri comunicati che risultano modificati, rispetto alla dichiarazione precompilata, saranno effettuati i controlli documentali relativamente ai soli documenti che hanno determinato la modifica.

I controlli documentali possono riguardare, invece, i dati comunicati dai sostituti d’imposta mediante la Certificazione Unica.

I controlli preventivi. Conferma anche per il 2022

Tale nuova impostazione sui controlli documentali, non impatta sugli ulteriori controlli che possono essere attivati da fisco. Il riferimento è. ai c.d. controlli preventivi.

Nello specifico, in base alle previsioni di cui all’art.5 comma 3-bis del D.lgs 175/2014, in caso di modifiche al 730 precompilato che che incidono sulla determinazione del reddito o dell’imposta e che presentano elementi di incoerenza ovvero determinano un rimborso di importo superiore a 4.000 euro:

  • l’Agenzia delle entrate può effettuare i c.d. controlli preventivi;
  • in via automatizzata o mediante verifica della documentazione giustificativa.

Detto ciò, tali controlli possono essere attivati entro entro quattro mesi dal termine previsto per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, se questa è successiva a detto termine.

I controlli preventivi possono essere attivati dall’Agenzia delle entrate: oltre che alle dichiarazioni presentate direttamente dai contribuenti via web o tramite sostituto d’imposta, anche alle dichiarazioni presentate ai Caf e ai professionisti abilitati.

Gli effetti sui rimborsi in busta paga

Il rimborso che risulta spettante al termine delle operazioni di controllo preventivo è erogato dall’Agenzia delle entrate non oltre il sesto mese successivo al termine previsto per la trasmissione della dichiarazione ovvero dalla data della trasmissione. Se questa è successiva a detto termine. Restano fermi i controlli previsti in materia di imposte sui redditi.

Dunque, se si attivano i controlli preventivi, i rimborsi non sono effettuati sulla retribuzione di competenza del mese successivo a quello di trasmissione della dichiarazione.

Difatti, la tempistica di effettuazione dei rimborsi si allunga.

Gli elementi di incoerenza

Anno per anno, l’Agenzia delle entrate individua gli elementi di incoerenza che possono far scattare i controlli preventivi.

Negli ultimi tre anni gli elementi di incoerenza sono stati replicati di volta in volta.

Nel senso che sono considerati elementi di incoerenza: lo scostamento per importi significativi dei dati risultanti nei modelli di versamento, nelle certificazioni uniche e nelle dichiarazioni dell’anno precedente. Il riscontro può essere effettuato anche rispetto ai dati di spesa comunicati da soggetti terzi. Si pensi alle spese sanitarie, universitarie, di ristrutturazione ecc.

L’attivazione dei controlli preventivi deve essere comunicata al contribuente.