Tra i bonus edilizi, sono almeno 7 gli interventi che, con le modifiche a livello legislativo, hanno cambiato il superbonus 110%. Al punto che ci si chiede ora cosa ne sia rimasto. E questo anche considerando il fatto che, per il momento, non dovrebbero esserci all’orizzonte altri cambiamenti sostanziali.

Sui 7 interventi che hanno cambiato il superbonus 110%, infatti, c’è da dire che sulla misura spetterà al nuovo Governo migliorare la situazione. Perché il Governo guidato dall’ormai ex premier Mario Draghi è caduto.

E perché la necessità di adottare delle misure antifrode ha sostanzialmente reso il 110, spesso, inaccessibile anche da parte di chi opera ed ha operato nel pieno della legalità, della correttezza e della trasparenza.

I 7 interventi che hanno cambiato il 110: cosa ne è rimasto?

Nel dettaglio, tra i 7 interventi che hanno cambiato il 110 ci sono quelli che hanno più volte cambiato le carte in tavole sulle modalità di cessione del credito. Si è infatti passati dalle cessioni multiple all’ipotesi di divieto assoluto. Per poi cercare di trovare un compromesso prima con 3, e poi con 4 cessioni. Ma a partire dall’1 maggio del 2022. Non a caso, così la cessione del credito ha distrutto il superbonus 110%.

Nel mentre, con i 7 interventi che hanno cambiato il 110 molte PMI del settore edile e delle costruzioni sono entrate in difficoltà. Al punto da rischiare il fallimento. Mentre le banche più volte hanno sospeso l’acquisizione dei crediti anche e soprattutto in ragione di variazioni normative troppo ravvicinate.

Per possibili modifiche migliorative sul 110 ora c’è da attendere, ecco perché

E con la caduta del Governo guidato da Mario Draghi il 110 dopo i 7 interventi resta così com’è oggi. Aspettando un nuovo Esecutivo. Ovverosia il nuovo Governo italiano che uscirà dalle elezioni politiche del prossimo mese di settembre del 2022.